![Luigi Ripamonti di 93 anni è la memoria storica di Affori Qui è all’organo di Santa Giustina che suona ogni domenica (Da Facebook) Luigi Ripamonti di 93 anni è la memoria storica di Affori Qui è all’organo di Santa Giustina che suona ogni domenica (Da Facebook)](https://www.ilgiorno.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NmIzOWUxMTAtNzhjZi00/0/uniti-da-sempre-il-segreto-dare-piu-che-ricevere.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Luigi Ripamonti di 93 anni è la memoria storica di Affori Qui è all’organo di Santa Giustina che suona ogni domenica (Da Facebook)
"Ho 93 anni e sono sposato da 66. A maggio festeggerò con mia moglie Lucilla il 67esimo anniversario di matrimonio. Chissà perché, quando propongo a qualcuno di prendersi un po’ dei miei anni, dicono tutti di no. Ma c’è tanta felicità negli anni che ho vissuto". Luigi Ripamonti è la “memoria storica“ di Affori, da sempre il suo quartiere, autore di libri e curatore di diversi progetti che ne svelano le ricchezze. Anche la sua Lucilla, che di anni ne ha 89, è una afforese doc. "Lucilla, un nome bellissimo. Mia moglie è la mia luce, la bellezza, la vita. Il contrario del buio, di nome e di fatto", dice Luigi pensando a lei.
Come vi siete conosciuti? "In parrocchia, a Santa Giustina, da ragazzi. Abbiamo ad Affori le nostre radici, come la pianta (un platano di 250 anni nel centro del quartiere, ndr). Io ero molto attivo, mi occupavo anche del teatro e suonavo in oratorio (tuttora sono l’organista della parrocchia). A poco a poco è scoccata la scintilla".
Ricorda la data del vostro matrimonio? "Certo! Il 24 maggio 1958. Decenni prima, nel 1915, quello fu il memorabile giorno in cui “Il Piave mormorava“, quando l’Italia entrava nella prima Guerra mondiale. Nel 1958, quando ormai era un ricordo anche la seconda, io e Lucilla abbiamo trasformato quella data in un momento lieto. Era l’inizio della nostra vita insieme dopo un fidanzamento di 3 anni. Poi sono arrivati due figli, un maschio e una femmina, tre nipoti e un pronipote. Io ho lavorato in banca per 40 anni e un mese, lei nell’azienda di confetti di famiglia".
E siete insieme da quasi 70 anni. Un consiglio alle giovani coppie? "C’è solo una cosa che tiene uniti: l’amore. Cinque lettere in cui c’è tutto l’universo. L’amore parla in tanti modi, attraverso la musica per esempio, ma anche con il silenzio. È fatto di gesti, come preparare all’altra persona il suo piatto preferito quando non se l’aspetta. Moderare i toni per non ferire l’altro. I momenti difficili ci sono stati, è normale, ma non abbiamo mai smesso di tenerci per mano".
Più della metà dei matrimoni va in fumo. Perché? "Io vorrei sapere come erano partite le coppie che si lasciano. A volte si fa questo passo importante quasi “per gioco“. Senza accorgersene, si è egoisti. Cioè si è più disposti a ricevere che a dare. E invece nell’amore è il contrario".
Cosa pensa del corso prematrimoniale laico, proposto dal Comune? "Ai nostri tempi non c’era nemmeno quello religioso. Poi però io e Lucilla ci siamo trovati a tenerlo per per le coppie. Utile. Ma tutto si può costruire solo se alla base c’è il rispetto, se si è disposti a limare da una parte e dall’altra per mantenere l’equilibrio".