Un’aula multimediale nel carcere di Bollate, una finestra per 105 studenti-detenuti che ora possono collegarsi in diretta alla loro università, iscriversi agli esami (che resteranno in presenza), vedere i risultati in autonomia, consultare i materiali in biblioteca o le video-lezioni e restare al passo con la tecnologia. Undici le postazioni che danno accesso alle piattaforme dei tre atenei coinvolti nel progetto con i loro poli universitari penitenziari: Bicocca, capofila e “motore“ dell’iniziativa, Statale e Bocconi. Attraverso un collegamento filtrato potranno usufruire dei servizi didattici e di segreteria in sicurezza, senza dover passare necessariamente da un intermediario. Che però non viene meno: le relazioni umane con tutor e docenti che entrano nella casa circondariale restano centrali. I computer sono stati forniti dalla Universo Cooperativa Sociale che li ha collegati a una rete filtrata da firewall e che gestirà il servizio e si occuperà del monitoraggio.
“È un progresso dal punto di vista operativo, ma anche psicologico: lo studente detenuto potrà avere una certa padronanza nella gestione della propria posizione e non avrà più bisogno di qualcuno che gli faccia da filtro con l’istituzione universitaria”, spiega Maria Elena Magrin, delegata per le attività del Polo universitario penitenziario di Milano-Bicocca, che fa parte di una rete nazionale di 44 università e un centinaio di istituti di pena e che conta 90 detenuti iscritti (53 a Bollate). “È un ulteriore, importante, tessera nel mosaico di azioni attraverso cui portare quotidianamente l’università nelle carceri – aggiunge Stefano Simonetta, prorettore ai servizi agli studenti e diritto allo studio della Statale –. Quest’aula permetterà alle persone ristrette di accedere in autonomia a una serie di servizi e materiali, ferma restando l’importanza primaria di una presenza concreta all’interno degli istituti penitenziari, attraverso i corsi che vi svolgiamo ogni settimana e l’ingresso quotidiano dei tutor che seguono le nostre studentesse e i nostri studenti ristretti”, che inizialmente frequentavano soprattutto i corso di laurea umanistici, ma che adesso spaziano anche tra facoltà scientifiche ed Economia. Il Progetto carceri in Bocconi coinvolge 15 studenti di Economia e management, anche se in prospettiva la prorettrice Marta Cartabia ha anticipato la possibilità di portare anche Giurisprudenza. “Gli studenti del Polo universitario penitenziario hanno gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri – conclude la rettrice di Bicocca e presidente Crui, Giovanna Iannantuoni –. Le condizioni detentive, però, limitano la loro possibilità di fruizione delle attività universitarie: questa nuova aula accorcerà la distanza tra carcere e università, tra “dentro” e “fuori””.