Milano – “Si deve studiare con la mente, si deve sentire con il cuore e si deve fare con le mani. Fate chiasso nella vita, quel chiasso che fa crescere e avanti!”. L’anno accademico dell’università Vita-Salute San Raffaele si apre con un video-messaggio di Papa Francesco rivolto agli studenti - annunciato dal vicepresidente del Gruppo San Donato, Kamel Ghribi - e con la laurea honoris causa al vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Al centro le immagini di un nuovo campus “all’americana”, mostrate dal rettore Enrico Gherlone, al suo settimo anno accademico: tramontata (o quasi) l’ipotesi di realizzarlo a Sesto San Giovanni, si è al lavoro per costruirlo entro i prossimi sei anni “in casa”, all’ombra della statua dell’arcangelo, tra Milano e Vimodrone, in aree già di proprietà o da acquisire e su una superficie di 113mila metri quadri (65.800 dei quali da destinare a edifici).
La necessità è una: crescere. “Siamo passati da 160 a 900 posti all’anno solo per Medicina – ricorda il rettore –, abbiamo creato il Simulation lab e il Cadaver lab e aumentato il corpo docenti (da 158 a 288). Ora servono aule per tutti e avremo anche 500 posti letto in più”. Mentre si guarda anche al vecchio Galeazzi per un’altra possibile residenza. “Abbiamo un numero di studenti in fortissima crescita – ribadisce il presidente dell’Università San Raffaele, Paolo Rotelli –: erano tremila pochi anni fa, sono più di novemila e a regime saranno oltre 12mila. È urgente dare loro spazi adeguati. Oggi abbiamo già in affitto a Segrate due stabili, l’obiettivo è avere un campus nuovo vicino all’ospedale, il più presto possibile. Comunque, tutte le altre opzioni sono ancora aperte, anche in vista di una crescita continua”.
L’anno si apre nel segno dell’intelligenza artificiale ma anche di un nuovo umanesimo, che riparte dalla cultura classica: nasce un ramo dedicato alle scienze umane e debuttano due corsi di laurea magistrale, uno in “Health Informatics“ con il Politecnico di Milano e uno in Geopolitica, Economia e Strategie globali con l’università di Bergamo, mentre si sperimenta una Medicina articolata in tre percorsi (clinica, chirurgia e ricerca). Alla cerimonia ha partecipato il presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha ribadito la necessità di “evitare contrapposizioni tra pubblico e privato”, insieme ai ministri Anna Maria Bernini, Paolo Zangrillo, Daniela Santanchè e Orazio Schillaci, che ha ricordato “l’urgenza di trovare aspiranti dottori anche per la medicina d’urgenza e la radioterapia”.
Il ministro Antonio Tajani, neo-laureato ad honorem in “Filosofia del mondo contemporaneo“, ha concluso con una lezione dedicata agli studenti: “Avrei voluto studiare Filosofia all’università – confessa –, scelsi Giurisprudenza. Oggi si realizza un sogno. Vorrei regalare agli studenti il motivo per il quale ho scelto di dedicare la mia vita a combattere per le idee in cui credo”. Ricorda la scritta sul tempio di Apollo, “Conosci te stesso“, spiegata da sua mamma, insegnante di Latino. “Conosciamo noi stessi? Questa domanda è la chiave di tutto. Dobbiamo domandarci perché siamo in questo mondo, conoscere limiti, forza e valori”. Tajani sottolinea di essere credente: “Non ho la sindrome né del sacrestano né del chierichetto, ma regalo ai ragazzi le domande che ho dentro. Anche nei momenti di difficoltà, non abbiate paura di non trovare la via d’uscita. Ognuno è utile e determinante in questa società”.