SIMONA BALLATORE
Cronaca

Università Statale, l’agenda della rettrice Marina Brambilla: “Piena parità di genere in ateneo”

Da oggi ufficialmente alla guida della università più importante della Lombardia con i suoi 60mila studenti. Tutti i punti del programma

T15CCA

Marina Brambilla, classe 1973, docente di Linguistica Tedesca, è la nuova rettrice dell’Università degli Studi di Milano

Milano – Prima azione da rettrice: “Una misura per attrarre giovani ricercatori”. La annuncia Marina Brambilla, da oggi al timone della Statale di Milano, l’ateneo più grande della Lombardia con 60mila studenti.

Prime date sull’agenda?

“Il 3 ottobre presenterò le mie proposte al Senato e al Cda. Poi, entro metà mese, la programmazione triennale, con misure su diritto allo studio, posti letto, mobilità di studenti e personale. Fino a dicembre lavorerò al piano strategico”.

La squadra è pronta?

“La presenterò a fine mese, pubblicamente. Sarà composta da persone scelte per le loro qualità umane e professionali. Ho pensato di creare posizioni di prorettori non solo sulle partite tipiche degli atenei – e quindi alla Didattica o alla Ricerca – ma anche pensando ai prossimi sei anni: ci sarà una figura dedicata a Mind, una ai progetti di rigenerazione del patrimonio architettonico, una alla transizione digitale e all’intelligenza artificiale, che dobbiamo declinare in tutte le azioni dell’amministrazione”.

Ci sarà equilibrio di genere?

“È venuto naturale, cercando le competenze. E l’avremo anche nel Cda e nel Senato, che il 16 ottobre sarà rinnovato”.

Traghetterà la Statale a Mind: a che punto siamo?

“I lavori stanno procedendo bene, confido nella capacità di Lendlease di consegnarci gli edifici nella primavera del 2027 per aprire lì l’anno accademico 2027/28. È un grande onore per me avere la possibilità di vedere realizzato questo campus a lungo pensato e progettato”.

Cosa manca?

“La progettazione deve essere maniacale perché dobbiamo trasferire laboratori scientifici, con strumentazione di ricerca avanzata. Stiamo lavorando per portare lì anche incubatori di start-up. Il successo dell’operazione dipende da noi ma anche da tutti gli attori coinvolti: saranno fondamentali i trasporti e le infrastrutture dentro il campus e per arrivarci, e i posti letto”.

Partita cruciale. È già stata convocata dal sindaco Giuseppe Sala con i colleghi rettori.

“Sì, è un tema ancora particolarmente critico che va affrontato. Intanto stiamo portando avanti progetti già finanziati, a Mind avremo 400 posti per il diritto allo studio su 1.100, stiamo lavorando al secondo edificio su Attendolo Sforza, grazie a un finanziamento Mur e riaprirà Santa Sofia. Al momento abbiamo 1.200 posti, arriveremo a circa duemila. E cercheremo di collaborare con il Comune anche per la parte di Città Studi che si libererà, penso per esempio alle Torri del Magistretti, che potrebbero essere adibite a residenze e a servizi per studenti”.

E il Villaggio Olimpico?

“Siamo stati contatti in una prima fase e come altri atenei avevamo mostrato interesse: la zona di Porta Romana è vicina. Non abbiamo ancora concluso nessun accordo, è un tema che riprenderò in mano a breve, anche se dipenderà dalla sostenibilità economica: la Statale non fa business con le residenze, tutti i nostri posti sono a disposizione a 250 euro al mese”.

Le richieste sono in aumento?

“Sì. E non intercettiamo ancora quegli studenti di fascia media che non hanno diritto ad alcun sostegno e rischiano di rimanere fuori con i costi di mercato che ci sono. Rischiamo di avere una popolazione studentesca molto polarizzata. Il supporto alla fascia media deve essere implementato mentre continuiamo ad affrontare la questione borse di studio con la Regione: anche quest’anno abbiamo coperto il 100% degli aventi diritto, abbiamo oltre 5mila borsisti e abbiamo stimato che uno studente su due sarà nella no tax area (fino a un Isee di 30mila euro, ndr)”.

Cosa vorrebbe migliorare della “sua“ Statale?

“Abbiamo messo in campo misure di conciliazione, dalla didattica a distanza per gli studenti-genitori a misure per fare rientrare dalla maternità le giovani ricercatrici. Mi piacerebbe incentivare queste politiche anche per docenti e personale nei momenti della vita che richiedono cura, penso ai figli piccoli, ma anche alle difficoltà con i genitori anziani o legate alle malattie proprie o dei familiari. Siamo uno dei più grandi datori di lavori di Milano con i nostri più di quattromila dipendenti strutturati. Dobbiamo sviluppare politiche di welfare innovative”.