VALERIANO MUSIU E SOFIA VALENTE
Cronaca

Università Milano e carovita, dura vita dei fuorisede: noi, costretti a vivere fuori città

Pochi alloggi per gli studenti, affitti alle stelle e poco tempo per trovare casa. Così c’è chi trova conveniente spostarsi fuori dalla metropoli

Università Milano e carovita, dura vita dei fuorisede: noi, costretti a vivere fuori città

Una città sempre più cara, soprattutto per gli studenti fuorisede. Secondo l’ultimo rapporto dell’ufficio studi Immobiliare.it Insights, la domanda di stanze singole è aumentata del 45% rispetto all’anno scorso, con un incremento dei prezzi pari al 10%. Tradotto in cifre concrete, questo significa che il costo medio di una singola è di circa 620 euro al mese, con cifre che arrivano a 800 euro per una soluzione nel centro città. Una situazione , quella del caro affitti e della scarsa offerta immobiliare, che ha spinto molti studenti a cercare un alloggio in provincia: nell’hinterland, infatti, il prezzo medio per una stanza si abbassa a 472 euro, quasi il 25% in meno. Il risultato è che, rispetto allo scorso anno, le aree limitrofe al capoluogo meneghino hanno visto un aumento della domanda pari del 39%.

Scarsità di alloggi , prezzi alle stelle e poco tempo per cercare una sistemazione prima dell’inizio dell’anno accademico: sono questi tre fattori a spingere molti studenti universitari a fare i pendolari, con tutti i disagi e i sacrifici che ne conseguono. Secondo l’Unione degli Universitari, a gennaio 2022 i fuori sede erano circa 66mila: di questi, solo uno su dieci riusciva ad accedere in una residenza universitaria a tariffa agevolata. Ma non solo. Come riporta University Network, la più grande organizzazione universitaria in Italia, Milano ogni anno ospita oltre 20 mila studenti fuori sede provenienti da tutto il Paese e dal resto del mondo. In base a un’indagine condotta dalla community, su un campione di oltre 10 mila studenti fuori sede intervistati il 44% ha dichiarato che la ricerca di un alloggio è l’aspetto più complicato del trasferimento in città.

A denunciare quella che definiscono una vera e propria "emergenza abitativa" sono stati anche gli Studenti Indipendenti di Milano, che la scorsa settimana hanno occupato piazza della Scala con delle tende da campeggio. "Altro che città dell’accoglienza, la situazione si fa sempre più insostenibile anche a causa del carovita e del caro affitti", hanno dichiarato alcuni manifestanti.

"Prezzi impossibili, ho scelto Novara"

Il mio sogno sarebbe stato vivere a Milano per stare anche più vicina al mio ragazzo. Questi prezzi, però, ci hanno costretto a trasferirci a Novara». Una scelta obbligata per Chiara Sereda, al primo anno di Scienze linguistiche per le relazioni internazionali alla Cattolica.  Quanto è durata la ricerca della casa? «Abbiamo iniziato a cercare un appartamento ad aprile, prima del mio esame di maturità. Andavo avanti e indietro da Udine. In totale abbiamo visto almeno una decina di appartamenti, tutti troppo piccoli per il prezzo richiesto».  Perché avete scelto Novara? «Per i prezzi più bassi. A Milano per un bilocale ci hanno chiesto sempre cifre dai 1.200 ai 1.500 euro, qui invece abbiamo un appartamento molto grande con un terrazzo. A Milano sarebbe costato almeno 2mila euro al mese».  I collegamenti con Milano come sono? «Si fa, ma ci vuole tanta volontà. È un’esperienza molto pesante: arrivo a casa stanca e tardi. Il viaggio dura un’ora: per essere in università alle 8 del mattino mi devo svegliare alle 5. Se finisco alle 18.30, invece, non sono mai a casa prima delle 21. Ma c’è di peggio. Alcuni amici abitano a Milano e per andare in Cattolica ci mettono più o meno lo stesso tempo che impiego io...».

"Vivo in provincia ma non risparmio"

«Con questi affitti, se non facessi il cameriere dovrei andare a rubare». Parola di Carmelo Moscato, studente lavoratore di 27 anni che frequenta la Magistrale in Scienze Motorie della Statale.  Studi a Milano. Perché ti sei trasferito in provincia? «Sono stato costretto. Fino all’anno scorso stavo al dormitorio di Città Studi, ma quest’anno non ho avuto accesso al bando alloggi e l’unica sistemazione che ho trovato è una stanza a Borgolombardo. Oltre ai prezzi esorbitanti, il problema è stato trovare un appartamento ad anno accademico iniziato».  Vivere in provincia è più conveniente? «Nel mio caso, no. Pago 650 euro al mese per stare a quattro chilometri dalla fermata della metro più vicina, San Donato. Forse il prezzo è alto perché si tratta di un affitto a breve termine. Per i contratti più lunghi i proprietari chiedono delle garanzie che chi lavora part-time come me non può dare».  Quanto ci metti per arrivare all’università? «Tra autobus, metro e percorso a piedi tra i 40 e i 50 minuti, ma a volte anche di più. Con lo sciopero Atm della settimana scorsa è stato più difficile del solito. Facendo il cameriere, inoltre, quando smonto da un turno serale devo prendere la sostitutiva e posso metterci anche più di un’ora per tornare a casa». 

"Nessuna stanza sotto i 500 euro"

«Viviamo a Buccinasco in un trilocale grande con un terrazzo. Il prezzo? 550 euro a testa». Sconsolate Eleonora Bufoli e Rachele Callegari, studentesse del Master in Giornalismo della Cattolica.  Perché Buccinasco? «A Milano ci chiedevano fino a 600 euro per un posto letto che in realtà era un divano in salotto. Ci andava bene qualunque zona purché fosse nell’arco di un chilometro da una fermata della metro. La provincia non è stata una scelta, ma avevamo poco tempo a disposizione prima dell’inizio dei corsi».  Come sono gli spostamenti? «Per arrivare all’università impieghiamo circa 50 minuti. Prendiamo un autobus per raggiungere Assago, che è la metro più vicina ma dista tre chilometri da casa. Nei week end le corse sono dimezzate e spesso dobbiamo aspettare la metro anche per venti minuti».  Pensate di rimanere in provincia? «Mi sposterei subito a Milano, penso già l’anno prossimo», racconta Rachele. «Anche io vorrei avvicinarmi alla città – dice Eleonora –. Proverò a cercare qualche soluzione vicino a Famagosta o in zone più accessibili come Città Studi».