MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Urbanistica, il Governo accelera: “Norma salva-Milano entro maggio. Sanerà le pratiche del passato”

Il ministro Salvini spiega a grandi linee il provvedimento che sarà inserito nel decreto salva-Casa e interesserà circa 150 palazzi del capoluogo lombardo

Urbanistica, il Governo accelera: "Norma salva-Milano entro maggio. Sanerà le pratiche del passato"

Per la norma salva-Milano è "questione di giorni, sarà inserita nel decreto salva-Casa che contiamo di approvare entro maggio in Consiglio dei ministri. Andremo a sanare le pratiche del passato. Per il futuro, invece, bisognerà rispettare le previsioni di legge". Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, al termine del sopralluogo alla caserma Montello di via Caracciolo di ieri mattina, fa il punto con i cronisti sulla guerra tra Procura e Comune riguardo alle pratiche edilizie giudicate illegittime dai magistrati.

Si tratta di circa 150 opere finite nel mirino dei pm dopo esposti de cittadini che hanno visto crescere palazzi da 50 metri dove prima c’erano cortili o capannoni, come nei casi di piazza Aspromonte, via Stresa, via Crescenzago, e che ora vede indagati tecnici comunali e imprenditori. Situazione complicata, che di fatto ha bloccato lo sviluppo del capoluogo lombardo e ha congelato l’iter per l’aggiornamento del prossimo Piano di governo del territorio.

L’accusa rivolta dalla Procura a Palazzo Marino è quella di aver autorizzato e realizzato nuove costruzioni con le procedure più veloci e gli oneri economici minori previsti per le ristrutturazioni edilizie. In altre parole, con una semplice Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) invece del Permesso di costruire, una prassi che il Comune ritiene legittima e adotta da anni e sul quale il sindaco Giuseppe Sala ha ribadito a più riprese la correttezza e buona fede dell’amministrazione e dei suoi dirigenti e funzionari. Intanto, però, è stallo. Una situazione dannosa per lo sviluppo della città. Salvini, come già da lui anticipato lo scorso 11 aprile, è pronto a venire incontro a Milano e a far ripartire i cantieri: "Il decreto salva-Milano rientra nel decreto salva-Casa – ha ribadito ieri mattina a margine del sopralluogo alla caserma Montello –. Mi rifiuto di abbattere dei palazzi e buttare fuori centinaia di famiglie che hanno pagato gli appartamenti".

Il ministro si riferisce proprio a quei 150 palazzi sorti a Milano e finiti sotto inchiesta per procedure edilizie ritenute illegittime. "Il decreto salva-Casa – spiega il ministro – è in un decreto più ampio e lì dentro ci sarà una norma che stiamo preparando lavorando a quattro mani proprio con i Comuni, in primis per Milano. Non riguarda solo il capoluogo lombardo. Noi andremo a sanare le pratiche del passato. Per il futuro, invece, bisognerà rispettare alcune previsioni di legge. Se abbatto un immobile e ne ricostruisco tre, non sarà sanato".

Il vicepremier detta anche i tempi per il salva-Milano: "È questione di giorni e avrete il testo del decreto, ho una riunione proprio questo pomeriggio (il 29 aprile per chi legge, ndr) a Roma su questo tema". Subito dopo, il ministro allarga il discorso e, al di là del caso Milano, spiega che "il Piano salva-Casa non è un condono, perché si occupa solo di quello che c’è all’interno del salotti. E stiamo inserendo nel decreto anche una semplificazione del cambio di destinazione d’uso".

E ancora: "Oggi a Roma ho una riunione sul Piano Casa. Conto entro maggio di portare in Consiglio dei ministri l’approvazione del decreto Salva-Casa. Lo dico a Milano, dove ci sono interi palazzi sequestrati. Andare a sistemare, regolarizzare e sanare i problemi interni alla quattro mura domestiche sarà utile a Milano e a milioni di italiani".