L’urbanistica milanese resta un "caso" che tocca così da vicino i cittadini da diventare motivo di lotta dei comitati di quartiere. Così ieri mattina nei corridoi del quarto piano della procura, per la seconda volta, si sono presentati tre rappresentanti della "Rete dei comitati della Città Metropolitana di Milano", che hanno incontrato la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano, a capo del pool che coordina le indagini sulla gestione urbanistica in città, e le hanno consegnato "documentazione relativa a ulteriori quattro cantieri milanesi che potrebbero essere oggetto di indagine". É diventata una inchiesta "partecipata" con i comitati che raccolgono firme e informazioni diventando un polo di proteste che poi girano agli uffici competenti. "I cittadini si sono svegliati e si stanno ribellando, non accettano più di vedere crescere all’improvviso palazzi di 20 piani".
La procura ha sul tavolo almeno 14 fascicoli aperti per abusi edilizi, lottizzazione abusiva e falso. L’inchiesta, fronte giudiziario, al momento resta anche in attesa della decisione “politica“ del Senato che arriverà, o meno, con il "SalvaMilano". I comitati, dal canto loro, sono in lotta da tempo, avevano già fatto avere, a fine luglio, le segnalazioni alla Procura riguardanti "una quindicina di altri cantieri".
Le rappresentanti, tra cui Irene Pizzocchero, ieri mattina hanno affidato alla Siciliano una "lettera che segnala l’esistenza di quattro cantieri, i quali, stando alle osservazioni riportate dai cittadini attivi, potrebbero essere fonti di irregolarità. Si trovano - scrivono nel documento consegnato - in via Baldinucci 46, in via dei Rospigliosi 43, in via Monte San Genesio 8 e in via Trasimeno 86". Le zone finite sotto la lente sono quelle di San Siro, Dergano, Adriano.
"Il Comune - hanno aggiunto - non ci fornisce da un mese gli atti degli altri cantieri da noi segnalati, perché dicono che sono oberati di lavoro, mentre di questi quattro siamo riusciti ad ottenere i documenti".
Una campagna lanciata la scorsa primavera dai comitati "invitava tutti i cittadini a leggere e fotografare i cartelli di cantiere" per capire "quali titoli edilizi possedessero, in particolare quelli ottenuti tramite Scia (Segnalazione di Inizio Attività, sorta di autocertificazione dell’impresa costruttrice) oppure Pdcc (Permesso di Costruire Convenzionato, cioè tramite una modalità diretta di attuazione del Pgt con sottoscrizione di una convenzione)". Titoli edilizi questi, al centro già delle precedenti indagini dei pm del pool che si occupa dell’Urbanistica su vari progetti immobiliari.