MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

I costruttori milanesi si ribellano alle parole dell’assessore Tancredi: “Sete di profitto? No, noi rispettiamo le regole”

Botta e risposta sulla gestione urbanistica nel capoluogo lombardo dopo le varie inchieste. Assimpredil replica a Palazzo Marino: “La regia è sempre stata del Comune”

La presidente di Assimpredil Ance Regina De Albertis replica all’assessore Tancredi

La presidente di Assimpredil Ance Regina De Albertis replica all’assessore Tancredi

Milano, 24 febbraio 2025 – “È ingiusto”. Non basta: “Le parole dell’assessore suscitano sorpresa e perplessità”. La reazione c’è. Non poteva essere altrimenti. I costruttori replicano per le rime alle parole pronunciate sabato, a un convegno del Pd, dall’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi sulla gestione passata e presente dell’urbanistica a Milano, anche alla luce delle inchieste (e dei sequestri) della Procura sulle ristrutturazioni diventate nuove costruzioni con una semplice Scia e non con un Permesso di costruire (“Il mondo immobiliare – ha detto Tancredi dal palco della Camera del Lavoro – non ha seguito una linea di attenzione ai contesti e ai tessuti urbani ma ha seguito forse maggiormente una linea legata soprattutto al profitto. Ora pensiamo a nuove regole, in vista del nuovo Pgt, che eliminino completamente gli ambiti di discrezionalità, sia da parte dei progettisti che della Commissione del Paesaggio”.

La presidente di Assimpredil Alce Regina De Albertis, con una lunga nota, risponde punto per punto all’esponente della Giunta di Palazzo Marino: “La richiesta di nuove abitazioni a Milano rimane fortissima e certamente si è realizzato tanto negli ultimi anni, ma la regia del governo del territorio è, ed è sempre stata, completamente in capo al Comune: per questo, non si può certo dire che imprese e professionisti abbiano avuto la possibilità di operare in libertà, rincorrendo solo il proprio interesse economico”. Ed ecco l’affondo della rappresentante delle imprese edili: “Mi sembra francamente ingiusto ricondurre a una logica di mero profitto i tantissimi interventi di rigenerazione urbana che molto hanno dato alla città in termini di realizzazione di migliaia di alloggi di housing sociale ed edilizia convenzionata, recupero di aree dismesse, creazione di spazi verdi e servizi”.

La numero uno dei costruttori milanesi, insomma, sottolinea che la sua categoria ha rispettato le regole e i progetto presentati e realizzati sono stati “regolarmente approvati dall’amministrazione comunale a seguito di iter istruttori lunghi e complessi”. Per la precisione, “istruttorie tecniche e amministrative che sono servite al Comune non solo per verificare la legittimità dell’intervento nel rispetto delle norme urbanistiche ed edilizie, ma anche per definire quanto ogni singolo intervento si sarebbe inserito nel contesto cittadino e avrebbe dovuto restituire alla comunità in termini di oneri e di opere”. Palazzo Marino, dunque, “non ha fatto certamente sconti a nessuno, ha applicato le regole che Pgt e regolamento edilizio hanno fissato e che il Consiglio comunale ha approvato. Per questo le parole dell’assessore, che ha condiviso tutte queste scelte, suscitano sorpresa e perplessità”, nota la presidente di Assimpredil Ance.

Il ragionamento di Tancredi è rispedito al mittente, ma De Albertis non chiude le porte al dialogo con il Comune sul futuro dell’urbanistica milanese: “Il dibattito che si è aperto richiede certamente un bilancio e forse anche una revisione delle regole? La nostra categoria è sicuramente disponibile a confrontarsi con la città e con il Comune per costruire regole nuove, tenendo al centro le richieste collettive e l’interesse primario della città ad essere attrattiva, inclusiva e aperta alle tante necessità che i bisogni attuali esprimono con forza”.