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Uso diretto o bando

Gli spazi assegnati all’amministrazione comunale hanno un valore complessivo di quasi 28 milioni di euro. Tra gli immobili, quello di Chiaravalle ospita pure anziani autosufficienti che vogliono vivere in comunità .

Uso diretto o bando

Un gruppo di partecipanti a un’iniziativa di Casa Chiaravalle attiva da maggio 2018

di Marianna Vazzana

MILANO

Dal male può fiorire il bene. Lo dimostrano i 206 spazi, tra immobili e terreni, confiscati dallo Stato alla criminalità organizzata nel territorio milanese e assegnati al Comune, che li ha trasformati in poli per l’accoglienza, la solidarietà e la promozione della legalità affidandoli a sua volta ad associazioni – ma anche in altri modi –. E, nel 2024, venti sono state le nuove acquisizioni. Il valore di tutti i 260 beni sfiora i 28 milioni di euro. Alcuni di questi siti sono ora teatro del Festival dei Beni confiscati alle mafie la cui undicesima edizione si è aperta ieri. Primi eventi al centro sportivo Iseo ad Affori con il Torneo della Pace e in via Varesina 66/F dove “Mamme a scuola“ ha ospitato un’iniziativa sul tema dell’intimidazione. "I recenti episodi, uno dei quali ha causato la morte di tre giovani cinesi, pongono l’attenzione su fenomeni che non vanno sottovalutati", si legge nella presentazione. L’associazione “Il Balzo“ ha invece ospitato l’incontro "sull’importanza dei presidi territoriali". nella sua sede di via Ceriani 14 a Baggio. Tra i futuri appuntamenti (il programma completo è sul sito del Comune di Milano), quello di martedì a Casa Chiaravalle in via Sant’Arialdo 69, che è il più grande bene della Lombardia confiscato alla criminalità organizzata, assegnato al consorzio Passepartout Rete di imprese sociali costituita dalle cooperative sociali Equa, FuoriLuoghi e La Cordata. "Tra i servizi c’è Cascina Grace, Comunità alloggio sociale per anziani (Casa) – spiega Marco Lampugnani, presidente di Passepartout – che ospita 12 anziani autosufficienti o semi autosufficienti che desiderano vivere in un contesto comunitario. Altro luogo, la comunità Centopassi dove vivono 9 minori anni allontanati dalle famiglie". Ancora, "alloggi per la residenzialità sociale temporanea, per persone o famiglie senza casa, in attesa di assegnazione. Al momento ne ospitiamo 20. A Casa Chiaravalle trovano posto anche richiedenti asilo, "nell’ambito del Sai, Sistema di accoglienza e integrazione. Adesso ce ne sono 4". A questi progetti si aggiungono "le attività giornaliere per scuole, imprese e associazioni, per la cura di questo bene collettivo e il contrasto all’illegalità, sempre tenendo a mente che la criminalità organizzata purtroppo è una realtà". Se ne parlerà anche martedì 29 alle 15 all’inaugurazione de “Il giardino liberato“ in una porzione dei due ettari di giardino: un’installazione che raccoglie frasi, fotografie, testi e materiali.

Alle 138 unità immobiliari date in concessione, attraverso un avviso pubblico, a enti del Terzo settore, a breve si aggiungeranno altri 40 spazi. "Nelle procedure di assegnazione – aggiunge l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé – abbiamo scelto di indicare tra le destinazioni d’uso prioritarie quella residenziale, perché, consapevoli delle difficoltà che tante famiglie milanesi devono affrontare quotidianamente, vogliamo indirizzare tutte le risorse disponibili per mettere a disposizione soluzioni per le persone più fragili". Sono invece 29 le unità gestite direttamente dalla Direzione Welfare e Salute del Comune per servizi e attività di tipo sociale, mentre 17 sono in gestione a MM come edilizia residenziale pubblica. La legge prevede inoltre che il Comune possa dare in locazione alcuni spazi - soprattutto quelli che hanno una vocazione più commerciale - per poi reinvestire le risorse ricavate sempre in progetti sociali. L’Amministrazione ha fatto questa scelta per 31 unità immobiliari.