REDAZIONE MILANO

"Va disposta subito la chiusura. Via Corelli non è un caso isolato"

Il Partito Democratico di Milano chiede la chiusura del Centro di Permanenza per i Rimpatri almeno fino alla fine delle indagini della Procura. Altri partiti e associazioni sollecitano un intervento per porre fine a una situazione di violazione dei diritti umani. Una voce fuori dal coro è quella di Fratelli d'Italia.

"Va disposta subito la chiusura. Via Corelli non è un caso isolato"

A Milano "è inaccettabile che ci sia un luogo dove i diritti umani vengono calpestati". Il Pd annuncia, con una nota del segretario milanese Alessandro Capelli e del capogruppo a Palazzo Marino Filippo Barberis, un intervento durante la seduta del Consiglio comunale in programma lunedì per chiedere "la chiusura del Cpr almeno fino alla fine delle indagini della Procura". Un provvedimento sollecitato anche dal capogruppo al Pirellone, Pierfrancesco Majorino: "Da tempo chiedo la chiusura, come peraltro ha fatto mesi fa il Consiglio comunale di Milano, votando una mozione palesemente ignorata. Le notizie non fanno che confermare le pesanti criticità già emerse".

Anche Luca Paladini (Patto Civico), vicepresidente della commissione Carceri, preme per "chiudere subito" quella che definisce come "una galera a cielo aperto". Il senatore Tino Magni e il consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra in Lombardia, Onorio Rosati, denunciano il "fallimento delle politiche di immigrazione nel nostro Paese". La rete Mai più lager-No ai Cpr, che da anni solleva il velo sulle condizioni nelle strutture, sottolinea che "la situazione di via Corelli non è isolata" e chiede "controlli a tappeto in tutti i centri aperti in Italia". Vincenzo Greco, segretario della Cgil di Milano, ricorda le richieste presentate da sindacati e associazioni per poter visitare la struttura, sempre respinte per "mancata autorizzazione ministeriale". Il Cpr, spiega, "è una risposta autoritaria al fenomeno migratorio, opposto all’idea di politiche inclusive e in contraddizione con i principi giuridici e costituzionali che prevedono il trattenimento delle persone solo in presenza di reati". Una voce fuori dal coro è quella del deputato di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato: "La sinistra in Lombardia, sfruttando l’inchiesta della Procura milanese, vuole chiudere a livello nazionale tutti i centri di permanenza per i rimpatri, dimostrando ancora una volta la sua totale malafede e il suo distacco dalla realtà. I Cpr sono necessari per rimpatriare i migranti irregolari".

Andrea Gianni