Milano, 20 febbraio 2019 - "La scienza può commettere errori", ma "i meccanismi di controllo di cui si è dotata la comunità scientifica sono uno strumento formidabile per vigilare e riconoscere i propri errori, correggerli e andare avanti". Sui vaccini i controlli "sono numerosi, e gli incidenti legati a lotti difettosi che hanno superato per errore i controlli sono rarissimi". E "come persone che lavorano nel settore, possiamo testimoniare che i legami fra ditte private, agenzie di controllo, medici e scienziati sono attentamente regolati".
Sono le parole che 82 scienziati dell'Università degli Studi di Milano hanno messo nero su bianco in una lettera aperta, inviata oggi ai membri del Parlamento. L'obiettivo, spiegano i firmatari, è offrire un contributo "come cittadini" e "come scienziati impegnati nel settore della ricerca biologica" al dibattito sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini, su cui nuovamente si sono accesi i riflettori negli ultimi giorni. In particolare, fanno notare gli autori della lettera - esperti che afferiscono ai dipartimenti di Bioscienze, Biotecnologie mediche e Medicina traslazionale, Scienze farmacologiche e biomolecolari della Statale di Milano - la "procedura seguita dall'Ordine dei biologi, vale a dire quella di commissionare i controlli della qualità dei vaccini a una associazione 'free-vax', la Corvelva, con qualificazioni non chiare, che ha prodotto un report non valutabile da un punto di vista di metodologia scientifica, è purtroppo destinata a confondere più che a chiarire".