Italo
Farnetani*
In Italia i bimbi di età compresa fra 5 e 11 anni sono 3,6 milioni. Se si vaccinassero tutti, quando il vaccino anti Sars-CoV-2 sarà approvato per loro anche nel nostro Paese, in base ai dati scientifici disponibili si eviterebbero 51mila casi di Covid, 1.450 ricoveri in reparti ospedalieri ordinari e 400 in terapia intensiva. Inoltre, si eviterebbero 12 decessi. La profilassi anti-Covid è una vaccinazione anti-Dad, oltre che uno ‘scudo’ contro infezioni, ricoveri e morte. Perché vaccinando l’intera popolazione fra 5-11 anni a scuola si eviterebbe la quarantena per 8.500 classi”, alle quali verrebbe appunto risparmiata la didattica a distanza. Dopo il via libera degli Stati Uniti al vaccino di PfizerBioNTech nei 5-11enni, speriamo che anche in Europa venga autorizzata la vaccinazione. Auspico che le vaccinazioni siano obbligatorie. E pensando ai benefici a livello di prevenzione credo che questi vantaggi, stimabili fin d’ora in casi, ospedalizzazioni, decessi e Dad evitati, rappresentino una motivazione forte in più. È prevedibile che aumenti il numero di casi Covid fra gli under 19, perché quella fra i 12 e i 19 anni è una situazione disastrosa: è la fascia di età con meno vaccinati di tutti, sia in valore assoluto che percentuale, e in ogni classe scolastica abbiamo una media di 7 alunni non vaccinati che rappresentano un rischio per l’intero gruppo di coetanei. Bisogna creare punti mobili per effettuare le vaccinazioni a scuola. Non solo per gli studenti, ma anche perché devono essere vaccinati con la terza dose i docenti. Allora creiamo dei punti vaccinali nelle scuole, all’interno dell’orario di lavoro per gli insegnanti o dell’orario scolastico per gli alunni che hanno l’autorizzazione dei genitori, ed effettuiamo le vaccinazioni. Non bisogna attendere che siano gli alunni, i professori o il personale scolastico ad andare a vaccinarsi ma è la struttura vaccinale che si deve spostare da loro.
* Pediatra e docente