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Milano, 18 dicembre 2020 - Trentasei giorni per somministrare a poco più di 306 mila lombardi la prima dose del vaccino dal Sars-CoV-2: è una prima stima effettuata dall’algoritmo messo a punto dalla struttura del commissario all’emergenza in base al personale messo a disposizione delle varie regioni, al netto della maxicampagna di reclutamento per trovare tremila medici e dodicimila infermieri in tutta Italia che nelle prime 18 ore ha raccolto «11.282 candidature», di cui «6.381 medici, 1.377 infermieri, 224 assistenti sanitari» e altri 3.300 «che stanno finendo la compilazione del curriculum», ha annunciato ieri entusiasta il commissario straordinaro Domenico Arcuri.
Sono riportati in un documento della struttura commissariale i primi calcoli del suo staff, applicati a una dotazione di 2.850 tra medici e infermieri e 1.603 tra Oss e amministrativi in Italia, di cui rispettivamente 207 e 96 dislocati in Lombardia, che dovrebbero somministrare 306.283 dosi in 36 giorni. I tempi variano assai da regione a regione: si passa dai 61 giorni entro i quali in Veneto sarebbero vaccinate 164.993 persone, ai 41 giorni necessari all’Emilia-Romagna per coprirne 183.935, ad appena otto giorni per distribuire 136.482 vaccini in Campania o 9 giorni per darne 180.601 nel Lazio che, tuttavia, avrebbero a disposizione rispettivamente 443 e 487 tra medici e infermieri e 272 e 199 tra amministrativi e Oss, mentre l’Emilia avrebbe 109 medici e 117 ausiliari e il Veneto 65 e 28 rispettivamente.
Sono numeri ancora molto preliminari, e la data d’inizio delle vaccinazioni non è ancora confermata: a quanto Il Giorno apprende, la consegna delle prime dosi alle regioni potrebbe avvenire il 4 gennaio, se l’Ema anticiperà la riunione per l’approvazione del vaccino Pfizer-BioNtech al 21 dicembre (e se l’approverà, ovviamente). Sono più consolidate, invece, le cifre sulla distribuzione del milione 833.975 vaccini che arriveranno in Italia col primo invio: alla Lombardia, la regione più popolosa dove vive un italiano su sei, ne sono state assegnate 304.955. Un numero sufficiente a somministrare la prima dose (di due) al 90% dei 340 mila appartenenti alle categorie individuate per ricevere subito l’antiCovid: il commissario mette a disposizione dosi per coprire fino al 90% degli aventi diritto, e ha chiesto alle Regioni di comunicare entro oggi i numeri e una stima dell’adesione alle vaccinazioni.
A quanto si apprende, la Lombardia comunicherà l’adesione massima, al 90%, dei 340 mila lombardi interessati. Nelle liste prioritarie, ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera, oltre agli operatori sanitari degli ospedali pubblici e privati accreditati, agli amministrativi e ai dipendenti di società esterne che lavorano negli stessi ospedali per fornire, ad esempio, mensa e pulizie, ai medici e ai pediatri di base, agli operatori e ospiti delle Rsa, la Regione ha inserito «i volontari di tutte le organizzazioni dell’emergenza urgenza». «Circa cinquantamila persone - spiega il presidente della commissione Sanità del Pirellone Emanuele Monti - che sono incessantemente in prima linea nella gestione della pandemia, un patrimonio fondamentale per l’intero sistema sanitario lombardo».