Milano, 6 maggio 2024 – La dispersione scolastica non è un problema che si ripercuote solo sui giovani studenti ma colpisce anche le famiglie e tutta la società nel suo insieme. Ma soprattutto l’abbandono scolastico non è rilevante solo al sud, come si è soliti pensare, ma anche al nord, dove in tante scuole soprattutto della periferia si verificano gli episodi di abbandono. Ancor di più se si considera Milano.
È stato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a sottolineare che "alcune scuole di Milano sono messe peggio di alcune scuole in Campania”: ecco perché per il ministro la scuola può essere presidio sociale "replicando il modello di Agenda Sud anche per le città del Nord, cosa che faremo e annunceremo le prossime settimane".
I dati Istat sulla dispersione scolastica
In uno degli ultimi rapporti Istat, i dati confermano che nonostante sia il Sud ad essere più coinvolto dal fenomeno (15,1%), il nord presenta una percentuale alta di dispersione scolastica (9,9%), seguito dal centro (8,2%).
La dispersione scolastica coinvolge maggiormente i ragazzi (13,6%) rispetto alle ragazze (9,1%) e nel totale gli ultimi dati del 2022 dichiarano che la quota dei giovani di età fra 18 e 24 anni, usciti dal sistema di istruzione e formazione senza aver conseguito un diploma o una qualifica è stimata all’11,5%, pari a circa 465 mila giovani, in miglioramento rispetto all’anno precedente (12,7%).
A livello europeo infatti negli ultimi anni in Italia si ha assistito a un netto miglioramento riguardo ai dati di dispersione scolastica ma il paese rimane tra quelli che registrano la più alta incidenza di ragazzi che abbandonano precocemente gli studi, seguita da Germania, Ungheria, Spagna e Romania.