Moroni
Dal 1978 risulta sospesa la ferrovia della Valmorea di proprietà di Ferrovie Nord Milano, lunga 36 chilometri che al massimo della sua estensione collegava il Gottardo a Castellanza, in provincia di Varese, passando per luoghi simbolo della provincia, come il monastero di Torba o il sito archeologico di Castelseprio (patrimonio Unesco). Nel 2022 Regione Lombardia stanzia 10 milioni di euro per la sua riapertura, da Malnate al confine di Stato, circa 7 chilometri. La doccia fredda arriva a ottobre 2024. Dall’aggiornamento contratto di programma Ferrovie Nord, si legge: "operare un definanziamento per l’intervento “ripristino e valorizzazione turistica linea Valmorea“ per 8 000 000,00 € in relazione all’evoluzione della natura dell’intervento pur mantenendone la valenza strategica". In parole spicce, soldi che andranno a integrare la quota di cofinanziamento di altri interventi. La ferrovia della Valmorea rappresenta un patrimonio per la provincia di Varese. Verrebbe in soccorso a una mobilità legata fin troppo alle automobili, che causano inquinamento atmosferico ormai a livelli insostenibili, dato che l’aria della Lombardia è una delle peggiori d’Italia e d’Europa. In altri Paesi, come la Germania o la Svizzera, una linea con le caratteristiche della Valmorea verrebbe riattivata in tempi rapidi. Invece noi la lasciamo alla sua lenta caduta, così come le foglie sugli alberi, in autunno.
Nicolò Miani
Arcisate (Varese)
Paese straordinario, l’Italia, dove anche le ferrovie scompaiono per non più ricomparire. E questo suggerisce al nostro lettore la parafrasi di “Soldati“, un celebre componimento di Giuseppe Ungaretti: "Si sta come/d’autunno/sugli alberi /le foglie".
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