
Degrado in zona Niguarda
Milano, 28 agosto 2018 - Domenica pomeriggio. Un bimbo gioca dondolandosi sull’altalena del parchetto di via Cherasco. Siamo in zona Niguarda, nel giardino pubblico a pochi metri dalla piscina Scarioni. Rischia di farsi male (e come lui tutti i frequentatori dell’area verde) perché il pavè attorno è coperto di pezzi di legno con chiodi sporgenti. «Così da settimane», dicono i cittadini. Il “regalo” di vandali che hanno distrutto una struttura ludica dell’area, il tetto della casetta per la precisione, spargendo attorno assi e pannelli distrutti. Il problema non sono solo i chiodi: si rischia di inciampare e di farsi male pure con le superfici taglienti.
«Ora il luogo è pericoloso», protestano diverse mamme. Una in particolare, che ha segnalato il problema al Giorno e a Simona Fregoni, militante del Pd ed ex consigliera di Zona 9. «L’area è ridotta in questo stato – sottolinea, mostrando parti taglienti –. Confidavamo in un intervento istituzionale che però ancora non c’è stato». E molte tengono lontani dal parchetto i propri bambini. Simona Fregoni dichiara: «Il nostro impegno per migliorare la situazione nei quartieri è incessante, sia in maggioranza e sia in opposizione (ora il “governo” del Municipio 9 è di centrodestra, ndr)».
Abbiamo interpellato Giuseppe Lardieri, presidente del Municipio 9, che ha effettuato un sopralluogo proprio ieri sera per constatare la situazione: «Avevamo già chiesto di rimuovere questi pezzi pericolosi, rotti e buttati qua e là dai vandali – fa sapere –. Ho rinnovato la richiesta seduta stante: domani (oggi per chi legge, ndr) gli addetti del verde interverranno e l’area tornerà in sicurezza. I chiodi rappresentano un pericolo soprattutto per i bambini». Altro luogo su cui i cittadini puntano i riflettori: via De Angelis, a poca distanza da via Cherasco, a ridosso della “terra di nessuno” che è stata sgomberata e ripulita il mese scorso, dopo trent’anni di abbandono. Appartiene al Demanio statale ma il Comune ne ha chiesto l’acquisizione. L’iter non si è ancora concluso e di conseguenza resta “nel limbo”.
Di buono c’è che sono sparite le baracche di nomadi e le mini discariche. Ma «l’anziano che prima dormiva in una roulotte all’interno di quell’area si è costruito un giaciglio all’esterno», sottolineano gli abitanti. «Chiediamo che questa persona, ora seguita dai Servizi sociali, venga aiutata». Non solo: le aree verdi attorno continuano a essere bersaglio di incivili che gettano immondizia.