MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Vanessa Sangiorgi aiutò la vicina a partorire: "Lotto contro l’indifferenza"

"Non sono un’ostetrica ma ho capito che non c’era tempo da perdere”: la 46enne racconta così l’episodio che le è valso la candidatura al massimo riconoscimento cittadino

Vanessa Sangiorgi accanto a Nezha Mkadmi e al piccolo Emran a pochi giorni dalla nascita

Milano – “Non sono un’ostetrica ma ho capito che non c’era tempo da perdere: vedevo già la testolina spuntare, così mi sono messa accanto alla donna e l’ho spronata: “Spingi, spingi!“". Vanessa Sangiorgi, di 46 anni, vive in una casa Aler di via Tracia nel quartiere popolare di San Siro, che di solito finisce sulle pagine di cronaca per occupazioni abusive e spaccio.

Lei invece ne ha mostrato il volto buono: lo scorso 3 gennaio ha aiutato una vicina di casa a partorire. Nezha Mkadmi, marocchina, che era sola in casa con la sua primogenita di 8 anni quando ha avuto le doglie all’improvviso. Una storia raccontata dal Giorno. Per il suo gesto, la signora Sangiorgi riceverà l’Ambrogino d’Oro (candidata dal capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico) il prossimo 7 dicembre.

"Io sono felicissima per questo riconoscimento: è un premio contro l’indifferenza". Il piccolo Emran, così si chiama il piccolo, sta bene. E quando, in braccio alla mamma, incrocia sulle scale la sua ostetrica-angelo custode, le sorride. "Di quel giorno, ricordo di essere scesa di corsa dal quarto piano al primo, appena ho saputo che Nezha stava partorendo. La sua bimba di 8 anni aveva già chiamato il 118 con il cellulare e stava bussando alla porta della vicina di casa ottantenne. Io sono entrata, ho visto Nezha sul letto e sono intervenuta perché l’ambulanza non era ancora arrivata e la testa del piccolo stava diventando viola. Era esausta ma, quando le ho detto che il piccolo aveva quel colore, ha ritrovato le forze e ha spinto con tutta l’energia che aveva in corpo. Il bimbo è nato: quando ha pianto mi sono sentita bene".

Una sensazione che ritorna ogni volta che pensa a quel momento. Ora "mi sento onorata di ricevere l’Ambrogino. È motivo di grande orgoglio per me, arrivata a Milano nel 1996 da Militello in Val di Catania, lo stesso paese di Pippo Baudo. Ho un figlio di 17 anni e una bimba di 5 e nella vita mi occupo di portierato e pulizie. Io sono fatta così: non mi tiro indietro. Spero che il mio gesto possa ispirare anche altri a non voltarsi dall’altra parte. È un premio contro l’indifferenza. Nel mio piccolo, cerco di trasformare il mio quartiere", dove "la situazione sta migliorando lentamente; ultimamente ci sono stati diversi arresti di spacciatori. Ma la differenza possiamo farla solo noi abitanti, amando il posto in cui viviamo e mettendoci a disposizione di chi è in difficoltà".