Milano, 25 luglio 2024 – All’asilo nido di Vanzago “metodo educativo rigido”, niente di più secondo Barbara Rizza, la titolare della struttura privata arrestata ieri dai carabinieri del nucleo investigativo di Milano con le accuse di maltrattamenti nei confronti di 35 bambini ospiti, di età compresa tra 6 mesi e 3 anni.
La donna ha scelto di non rispondere alle domande del gip, ma solo di rendere dichiarazioni spontanee.
Barbara Rizza, assistita dall'avvocato Michele D'Agostino, al giudice Giulio Fanales, ha negato, in sostanza, le sopraffazioni e vessazioni sui piccoli ospiti, parlando solo di un "metodo educativo" rigido per gestire l'asilo a tutela degli stessi bambini.
La donna, inoltre, ha comunicato di aver deciso la chiusura della struttura e di aver già disdetto i due contratti d'affitto delle due sedi.
Le altre due educatrici, anch'esse agli arresti domiciliari, hanno invece scelto di rispondere. Entrambe - da quanto appreso - hanno negato la maggior parte delle contestazioni ammettendo solo in pochi casi di aver "esagerato" eseguendo gli ordini "tassativi e cogenti" della titolare. Direttive alle quali non si sarebbero sottratte per timore di essere licenziate. Una possibilità - a loro dire - che non si sarebbero potute permettere per precarie condizioni finanziarie e per l'assenza di altre opportunità di lavoro.