
E' battaglia ambientale sul centro logistico Lidl ma sul piatto ci sono anche 150 posti di lavoro
Vaprio d’Adda (Milano), 18 aprile 2025 – Il condizionale c’è, ma Lidl si porta avanti: la catena tedesca di discount annuncia che “se il progetto del nuovo magazzino logistico” a Vaprio andrà in porto, “genererà opportunità di impiego sul territorio”.
E questa è la ragione per la quale il centrodestra alla guida del borgo prima del cambio di casacca nel giugno scorso, aveva aperto alla piattaforma di 55mila metri quadrati (ma l’intera area interessata dall’insediamento è di 125mila), alla quale si oppongono, invece, Legambiente e gli agricoltori. Allora si parlava di 150 assunzioni previste sulle rive dell’Adda per far funzionare il polo di stoccaggio delle merci, delle 3mila a livello nazionale che il gruppo ha annunciato entro il 2030.
Non abbastanza come contropartita al consumo di suolo per chi è contrario da sempre al progetto e che ha chiesto alla magistratura di pronunciarsi sull’iter amministrativo e sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno evidenziato la mancanza della Via, la “valutazione di impatto ambientale” che spetta a Città Metropolitana. Ed è proprio all’esito della stessa che Lidl fa riferimento condizionando il piano di ampliamento nell’Est Milano. E quindi dei nuovi posti di lavoro. L’ex provincia ha avviato la procedura. Si è così rimesso in moto il progetto che da subito ha fatto saltare sulle barricate ecologisti e coltivatori e che li ha visti prevalere in tribunale per due volte.
La battaglia di Legambiente e di Vaprio in Movimento, allora in minoranza, contro l’arrivo della piattaforma era cominciata nel 2021, diversi anche i momenti di denuncia organizzati in piazza e vicino ai terreni coinvolti. Nell’ottobre 2023, la prima sentenza del Tribunale amministrativo che certifica “gravi vizi di forma”, il più vistoso appunto “la mancanza di valutazione di impatto ambientale”. E il grado successivo aveva confermato: “Senza, niente logistica”. E il marchio di supermercati che si era opposto alla decisione era uscito perdente dall’aula. L’iter è ricominciato proprio sulla base delle sentenze - favorevoli - ottenute dai paladini del verde. “Ma – sottolinea il Comune – c’è un altro aspetto da considerare: l’azienda potrebbe presentare ricorso contro la decisione della provincia”. Se il magazzino di Vaprio si facesse, sarebbe il dodicesimo della catena in Italia.