BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Vaprio, polo logistico della Lidl: ora parte la valutazione ambientale

Città Metropolitana colma la lacuna evidenziata dai giudici e il progetto riparte dopo due bocciature. Per la realizzazione del magazzino da 55mila metri il Comune chiede di poter modificare la viabilità

Si rimette in moto il progetto che da anni ha fatto saltare sulle barricate ecologisti e agricoltori e che li ha visti prevalere in tribunale per due volte

Si rimette in moto il progetto che da anni ha fatto saltare sulle barricate ecologisti e agricoltori e che li ha visti prevalere in tribunale per due volte

Il Tar e il Consiglio di Stato avevano dato ragione a Legambiente e ai cittadini, per l’arrivo del magazzino Lidl a Vaprio mancava la Valutazione di impatto ambientale e ora Città Metropolitana, alla quale compete, è pronta a rimediare. Si rimette in moto il progetto che da anni ha fatto saltare sulle barricate ecologisti e agricoltori e che li ha visti prevalere in tribunale per due volte.

Ora, c’è un terzo aspetto legale da considerare "la catena tedesca dei discount potrebbe presentare ricorso contro la decisione della provincia", spiega il Comune. La scelta di Palazzo Isimbardi di ripartire daccapo "permette di ridefinire compensazioni legate alla reale entità degli effetti del nuovo insediamento a miglior tutela dei cittadini e del territorio che resta il nostro primo obiettivo", sottolinea l’Amministrazione. Per questo la Giunta in due battute ha già presentato le proprie osservazioni in merito "frutto di un’attenta verifica del progetto", spiega l’assessora all’Urbanistica Antonella Donghi. Dall’analisi del quale sarebbero emerse lacune. Manca e bisogna rimediare "un’attenta verifica del flusso di traffico che il polo Lidl creerebbe". Si parla di un magazzino di 55mila metri, ma l’area coinvolta dall’intervento nel complesso è di 125mila, e anche delle conseguenze che il via vai di camion che trasporteranno merci avrebbe "su inquinamento atmosferico e acustico". Il Comune chiede di misurarne gli effetti pure "sul paesaggio e sulla rete viabilistica" e di prendere in considerazione la proposta di realizzare un anello extraurbano che "incanalerebbe il traffico indotto dal sito e in zona industriale per non aggravare la situazione già critica delle due provinciali: 525 e 104".

La battaglia di Legambiente e di Vaprio in Movimento, allora in minoranza, contro l’arrivo della piattaforma era cominciata nel 2021, diversi anche i momenti di denuncia organizzati in piazza e vicino ai terreni coinvolti. Nell’ottobre 2023, la prima sentenza del Tribunale amministrativo che certifica "gravi vizi di forma", il più vistoso appunto "la mancanza di valutazione di impatto ambientale". E il grado successivo aveva confermato: "Senza, niente logistica". E il marchio di supermercati che si era opposto alla decisione era uscito perdente dall’aula. L’iter ricomincia proprio sulla base delle sentenze - favorevoli - ottenute dai paladini del verde.