Milano, 31 ottobre 2023 – Milano da mezzo secolo convive con un “ospite” scomodo in casa. Il fiume Seveso, in occasioni di piogge più o meno intese (e quella di questa notte ricade decisamente nella prima categoria, si trasforma da placido corso d’acqua per lo più sotterraneo, a partire da via Ornato, in un incubo per tutti i residenti della zona fra Niguarda e l’Isola.
La soluzione sta in un rimedio per il momento mai applicato che, nel corso degli anni, ha provocato una spaccatura fra la grande città e alcuni comuni vicini: sono le vasche di contenimento, grossi bacini artificiali che dovrebbero – nei progetti – raccogliere le acque del fiume, evitando le inondazioni.
Il problema è che molte delle comunità di residenti nelle zone dove gli invasi dovrebbero venire realizzati hanno manifestato la loro opposizione al “piano vasche”, temendo impatti sul territorio.
L’invaso di Bresso
Uno dei progetti, però, sembra essere arrivato a una tappa decisiva. Il Comune di Milano, infatti, in una nota riepilogativa del prezzo pagato dalla città al nubifragio di ieri, fa sapere che sono terminati i lavori di MM della vasca del Comune di Milano al Parco Nord, in territorio comunale di Bresso. Si tratta della prima opera di un sistema che una volta completato, eviterà le esondazioni del fiume a Milano. Sono in corso i collaudi e venerdì 3 novembre saranno realizzate alcune prove funzionali.
In particolare, nei primi giorni di novembre verrà utilizzata acqua di falda per riempire di pochi centimetri la vasca e testare le apparecchiature elettromeccaniche (pompe di sollevamento, valvole e condotte).
Nella seconda metà di novembre è previsto lo svolgimento di una ulteriore prova funzionale che interesserà l’intera opera e tutto il ciclo di attività, con il riempimento della vasca attraverso l’immissione delle acque del Seveso e la reimmissione nel torrente e successivamente l'attivazione e l'entrata in funzione della vasca.
Il nubifragio e l’esondazione
Il Seveso è esondato alle 5.50 di questa mattina, rientrando negli argini alle 12.05: gli allagamenti sono durati oltre sei ore. L’ultimo evento paragonabile a quanto accaduto stamane risale al 2014. Una vera e propria bomba d'acqua, con precipitazioni medie pari a una portata di 70 millimetri di acqua all'ora, lungo tutto l'arco della notte fino alle prime ore del mattino.
Immediati sono stati i problemi sulla circolazione stradale soprattutto nella zona nord della città, ora in normalizzazione grazie anche all'intervento di 79 pattuglie della Polizia locale. Temporanei allagamenti si sono riscontrati nei sottopassi Negrotto, Feltre e Rubattino, e sulle linee del trasporto pubblico che Atm ha dovuto deviare: alle 16 è tornata a funzionare nella sua integrità la linea gialla M3, dove si sono verificati alcuni allagamenti.
L’impatto sulle strutture scolastiche
Per quanto riguarda gli edifici scolastici ed educativi di competenza del Comune di Milano, sono circa 160 le segnalazioni in nidi, scuole d'infanzia, primarie e secondarie di primo grado, con interventi da effettuarsi dopo le piogge di questa notte e l'esondazione successiva e prolungata.
Si tratta principalmente di segnalazioni per allagamenti, infiltrazioni e interruzione di servizio negli impianti di riscaldamento. Le lezioni e i servizi sono stati sospesi in otto scuole a causa degli allagamenti che non hanno reso possibile l’accesso ai bambini e alle bambine.
Questi gli istituti rimasti chiusi: scuola d’infanzia e sezione primavera di via Pallanza 26 (Municipio 2), scuola infanzia di via Muzio 9 (Municipio 2), scuola primaria ‘Muratori e Menotti’(Municipio 2), scuola primaria Fabbri’ (Municipio 2), scuola infanzia e sezione primavera di via Ciriè 10 - Girola 4 (Municipio 9), nido di via Ciriè 12 (Municipio 9) e infine nella secondaria di primo grado ‘Tommaseo’ e nella scuola primaria ‘Locatelli’ (Municipio 9).