Allagamenti a Milano, Granelli in pressing sulla Regione: “Finire le vasche di Lentate e Senago”. La replica: il Comune pensi a pulire i tombini

Botta e risposta politico. L’esponente della giunta Sala difende l’operato: “Seveso, non è vero che non è cambiato nulla. Da 12 a 2 ore di esondazione all’anno”. L’assessore lombardo Comazzi: noi messo a terra oltre 1 miliardo di euro negli ultimi 5 anni sul dissesto idrogeologico

Milano, 8 settembre 2024 – Puntuale, insieme alle piogge torrenziali, a cui ormai stiamo facendo il callo, si rinfocola il duello fra Comune di Milano e Regione Lombardia sulle misure da mettere in campo per evitare allagamenti, danni e disagi vari.

Allagamenti nelle strade di Milano 5 settembre
Allagamenti nelle strade di Milano 5 settembre

La voce dell’assessore

Torna sull’argomento – e sui danni provocati dal temporale del 5 settembre l’assessore comunale alla Protezione civile Marco Granelli, in un lungo post sul suo profilo Facebook, sottolineando differenze rispetto ad altre analoghe emergenze. “Qualcuno giovedì in strada a Niguarda diceva e qualcuno scriveva sui giornali: 'Seveso, non è cambiato niente in 50 anni'. Capisco, ma non è così: da 12 ore a 2 di esondazione all'anno, e se la Regione Lombardia accelerasse i lavori e finalmente finisse le vasche di Senago e Lentate, come ha fatto Milano, saremmo a posto" ha osservato chiedendo al presidente della Lombardia Attilio Fontana, commissario per i lavori, di "battere un colpo".

Interventi possibili

La vasca di laminazione del Seveso
La vasca di laminazione del Seveso

Ma serve anche altro, perché il territorio intorno a Milano è molto urbanizzato e quindi "impermeabile e quando piove l'acqua va nelle fognature e nei depuratori, ma quando è tanta, viene scaricata tutta e subito nei fiumi". "Giovedì scorso si è visto bene questo fenomeno. Le piogge sono state concentrate a Milano" ha sintetizzato. Serve completare le due vasche lungo il Seveso, secondo Granelli, progettarne un paio lungo il Lambro fra Monza e Milano ma anche pensare a vasche nel sistema fognario prima dei depuratori e depavimentare in alcune aree (come – riporta l’esponente della giunta Sala – il Comune ha iniziato a fare nella zona di Niguarda, vicino al depuratore di Bresso).

Il nuovo appello

"Regione Lombardia in sede di accordo del nodo idraulico di Milano, insieme alle Province e ai Comuni capoluogo, e ai gestori dei servizi idrici e fognari, costruisca un Piano e insieme - ha concluso - andiamo a Roma e in Europa a chiedere i soldi ed utilizzando i soldi della tariffa dell'acqua. Altrimenti continueremo a chiedere i soldi per i danni: i soldi sono gli stessi, ma quelli per i danni tamponano in parte ma non risolvono, quelli delle opere riducono il rischio e i danni, e ci avvicinano alla soluzione".

La replica della Regione

La replica della Regione non si è fatta attendere: “Regione Lombardia ha messo a terra oltre 1 miliardo di euro negli ultimi 5 anni sul dissesto idrogeologico, prima regione in Italia ad avere investito sulla prevenzione e per la sicurezza dei propri cittadini. Anche sui fiumi che attraversano Milano gli investimenti sono stati importanti” ha detto l'assessore al Territorio della Lombardia Gianluca Comazzi. Comazzi ha citato quanto già fatto e in programma come “sul Seveso la vasca di Bresso, realizzata anche con il contributo della Regione, il canale scolmatore, le sei aree golenali a Nord (di cui due già in funzione) e un obiettivo ormai vicinissimo che è l'apertura di due grandi vasche a Senago e a Lentate sul Seveso, che risolveranno dopo 70 anni le esondazioni nel Nord della città”.

Comazzi: il Comune pensi a pulire i tombini

Per quando riguarda invece il problema della depavimentazione dei terreni ora impermeabili, Comazzi ha sottolineato che "Regione Lombardia è l'unica regione d'Italia ad avere un regolamento che disciplina le acque pluviali, di drenaggio urbano (rr7/2017) che ha fornito un grande contributo, gestendo un volume di acqua meteorica fino ad oggi pari circa alla vasca di bresso. L'assessorato ha finanziato anche diversi interventi a supporto dei gestori del servizio idrico integrato”. E quindi “bisognerebbe pensare a collaborare tra istituzioni piuttosto che accusare. Mi accontenterei - ha concluso - se il Comune di Milano facesse bene la manutenzione ordinaria dei tombini, vera causa della maggior parte dei casi degli allagamenti in città”.