Milano, 19 luglio 2020 - La vasca di laminazione nel Parco Nord torna alla ribalta. Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha bocciato, poche ore fa, la richiesta cautelare di sospensiva dei lavori per la realizzazione dell’invaso da 250mila metri cubi, notificata dal Comitato “No Vasca” di Bresso. I primi interventi, per la posa delle reti dei cantieri, nell’area verde comunale milanese per gran parte ricoperta da un fitto bosco, tra via Aldo Moro, l’argine destro del Seveso e il cimitero di Bruzzano, potrebbero partire in queste settimane. Il bacino artificiale, profondo circa dieci metri, raccoglierebbe sì le acque del Seveso quando è in piena, ma finirebbe a meno di cento metri dalle finestre del “supercondominio” di via Papa Giovanni XXIII, a Bresso.
Gran parte dei circa 2mila abitanti di questi palazzi si sono riuniti appunto nel Comitato “No Vasca”. Dopo l’ultima esondazione del fiume a maggio, che ha scatenato una dura polemica tra il sindaco di Milano Beppe Sala, favorevole alla vasca, e il sindaco di Bresso Simone Cairo, contrario, un’altra se ne è subito accesa a colpi di commenti su un post di Facebook.
A scriverlo ci ha pensato il consigliere del Municipio 9 di Milano, del Pd, Stefano Indovino, a sostegno della vasca: "Hanno provato persino a sfruttare una pandemia per raggiungere il loro obiettivo – scrive Indovino – usando il Covid19 come strumento per raggiungere il loro scopo: continuare a far allagare sei quartieri della nostra città". I cittadini di Bresso non ci stanno; tra questi, il Comitato “Torrente Seveso”, che annuncia una nuova mobilitazione della gente: "Bruttissima notizia – replicano dal “Torrente Seveso” –. La cantierizzazione per la vasca di laminazione nel Parco Nord comincerà a fine mese. La demagogia sul torrente Seveso deve essere fermata così come deve essere bloccato il taglio di quattro ettari di bosco", che farà spazio proprio alla vasca.
Invece il Comitato “No Vasca” è sì preoccupato, "ma ancora fiducioso", assicura la portavoce Matilde Minella. Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche dovrà esprimersi su ben quattro ricorsi a vario genere sulla vasca, sempre presentati dal Comitato: "La nostra richiesta di sospensiva dei lavori è stata respinta – conclude Minella – L’abbiamo inoltrata settimane fa, semplicemente partendo dalla situazione di emergenza sanitaria, che si stava vivendo, e dallo stato di inquinamento delle acque del Seveso. Secondo noi era più che giusto rimandare l’iter dei lavori. Comunque, noi andiamo avanti: ci sono quattro istanze presentate sia sulla Via (valutazione impatto ambientale, ndr) che sui vari stadi progettuali. Se ne riparla in autunno".