
Rifiuti
Milano, 11 dicembre 2019 - I roghi dolosi nella nuova «terra dei fuochi», la Lombardia, almeno per il momento hanno smesso di divampare con la stessa frequenza che tra il 2017 e il 2018 provocò allarme sociale. Le inchieste hanno colpito organizzazioni criminali, migliaia di capannoni abbandonati sono finiti sotto la lente, i controlli hanno portato a sequestri come l’ultimo eseguito lunedì a Lodi, dove Arpa e carabinieri grazie all’analisi di foto satellitari hanno scoperto 400 metri cubi di rifiuti speciali stoccati illecitamente. Ma l’emergenza non è finita: i trafficanti di rifiuti si muovono nell’ombra, guardano sempre di più verso l’Est Europa, il business illecito cresce e si ramifica. «Con il traffico di rifiuti si guadagna di più rispetto al traffico di droga – spiega il capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, Alessandra Dolci – e il rischio di conseguenze penali è nettamente inferiore».
Un quadro che emerge dal dossier 2019 “Criminalità ambientale in Lombardia” presentato ieri da Legambiente. La Lombardia è la prima regione del Nord Italia e la settima a livello nazionale (nel 2017 era al nono posto) per numero di reati ambientali accertati con 1.541 delitti (pari al 26% di quelli contestati nel 2018 tra le regioni settentrionali). Ed è anche la prima regione in Italia per numero di persone, 23, sottoposte a misure cautelari. In particolare, 535 reati ambientali su 1.541 - uno su tre - riguardano il ciclo illegale dei rifiuti, pari al 6,7% del totale nazionale. Nell’ultimo anno, inoltre, in Lombardia si sono svolte 12 delle 100 inchieste per corruzione e reati contro la pubblica amministrazione nel settore ambientale con 110 arresti, portando la regione al terzo posto della classifica nazionale per corruzione ambientale.
«La corruzione e i reati contro la pubblica amministrazione in generale sono il mezzo con cui si apre la strada a condotte criminali», sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. Una delle cause del fenomeno, si legge nel dossier, è lo «squilibrio tra la produzione di rifiuti in continua crescita e la capacità impiantistica». La Lombardia nel 2018 ha prodotto 29.4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, pari al 27.3% dell’intera produzione nazionale. E attira altri scarti da tutta Italia per lo smaltimento. Un business enorme, dove si muovono broker senza scrupoli che offrono alle imprese smaltimenti low cost. L’attenzione si è alzata, ma spesso le leggi non corrono di pari passo. «Il sistema nazionale di protezione ambientale offre la possibilità di fare rete - spiega il magistrato Giuseppe Battarino, collaboratore della commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie - ma siamo ancora in attesa delle norme secondarie di attuazione che diano corpo e vita al sistema». E il capo della Dda Dolci alza il velo sul tema delle bonifiche: «Il fondo stanziato dalla Regione non è sufficiente. Solo per l’area di Buccinasco servirebbero otto milioni di euro, ne sono stati stanziati 2.5».