
di Roberta Rampini
Settantacinque giorni di tempo (quelli rimasti) per raccogliere 25.000 euro: è il progetto "Sprigioniamoci" del ristorante InGalera, il ristorante all’interno del carcere di Bollate. A decidere di sostenere la realizzazione di un dehors per il ristorante è stata Intesa Sanpaolo che lo ha inserito nella piattaforma di raccolta fondi "For Funding". Nel 2020 le donazioni attraverso la piattaforma dell’istituto di credito hanno toccato la cifra record di 10 milioni di euro, collocando For Funding al primo posto nel nostro Paese tra le piattaforme "Donation and reward". Quest’anno c’è anche il progetto del ristorante aperto nel 2016 nel carcere alle porte di Milano e ancora oggi l’unico dietro alle sbarre. I fondi raccolti serviranno per sistemare l’area verde esterna al ristorante, dal verde alla pavimentazione, acquistare gli arredi e sistemare impianto elettrico e luci: un posto all’aperto con 40 posti a sedere per aumentare la capienza del ristorante.
L’incontro tra Intesasanpaolo e Silvia Polleri, presidente della cooperativa Abc La sapienza in tavola che gestisce il ristorante e dà lavoro ai detenuti, è avvenuto per caso. "Una sera è venuto a cena InGalera Stefano Barrese, responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, è rimasto particolarmente colpito dal nostro progetto, ha ascoltato anche le mie preoccupazioni per la mancanza di un dehors, lo spazio ce lo abbiamo, ma va sistemato e attrezzato - racconta Silvia - il nostro progetto “Sprigioniamoci” è piaciuto a banca Intesa San Paolo e lo ha inserito nella piattaforma per la raccolta dei fondi. La nostra grande ambizione ora è quello di inaugurarlo a dicembre, magari sotto la neve, con spumante per tutti". La raccolta fondi è iniziata lo scorso 26 ottobre, per il momento sono stati raccolti 8.270 euro grazie a 166 sostenitori. "Noi siamo fiduciosi. Purtroppo l’attività del ristorante nel periodo della pandemia è stata ferma - aggiunge la presidente - abbiamo avuto un calo di fatturato superiore all’80%, non colmabile con i ristori provenienti dallo Stato. Abbiamo bisogno del contributo di tutti per continuare con il nostro progetto di recupero e reinserimento sociale dei detenuti".