di Massimiliano Mingoia
Stavolta ha giocato d’anticipo, non ha aspettato l’attacco del “collega’’ dei Verdi in Comune Carlo Monguzzi. No, stavolta l’assessora comunale al Verde e all’Ambiente Elena Grandi ha prevenuto la polemica e ha comunicato già la soluzione per evitare il taglio di 48 alberi in un giardino condominiale e scongiurare l’ennesimo scontro con gli ambientalisti cittadini: "Una bella notizia – scrive Grandi in un post sul suo profilo Facebook –. L’area Bonifiche del Comune ha predisposto il parere negativo chiudendo in modo non favorevole la conferenza dei servizi per via Tacito 7, un’area privata su cui sarebbe previsto un intervento edilizio. Si trattava di una richiesta di bonifica comportante l’abbattimento di cedri ed altri alberi ad alto fusto, per un totale di 48 alberature, nell’area condominiale esistente (al fine della successiva edificazione di complesso immobiliare)".
Grandi spiega che il Comune ha rispedito al mittente il progetto che riguardava il condominio poco distante da corso Lodi proprio perché comportava il sacrificio di quasi 50 alberi: "Una richiesta che abbiamo ritenuto non accettabile per la gravità dell’impatto ambientale negativo che avrebbe prodotto l’abbattimento di molti alberi ad alto fusto. Il nostro parere negativo ha prodotto il provvedimento del Sue che comunicato l’annullamento della Scia edilizia che il proponente aveva parallelamente presentato per la realizzazione di paratie e abbattimenti arborei, abbattimenti che erano già stati contestati in fase istruttoria dall’area verde. Ora il progetto dovrà essere totalmente rivisto, nel rispetto delle alberature esistenti".
Risultato finale: salvi 48 alberi e niente polemiche. Ma non è andata sempre così negli ultimi due anni, da quando Grandi è assessora e Monguzzi è capogruppo di Europa Verde a Palazzo Marino. I due ambientalisti candidati nella stessa lista alle elezioni comunali del 2021, infatti, si sono scontrati a più riprese su vari progetti, dal Museo della Resistenza in piazzale Baiamonti agli alberi "affogati nel cemento" in alcune piazze cittadine fino ai contenitori in Tetra Pack per l’acqua pubblica.
Lo schema è stato quasi sempre lo stesso: Monguzzi attacca a testa bassa, Grandi replica provando a gettar acqua sul fuoco della polemica. Stavolta, per il progetto di via Tacito 7, è andata diversamente: l’assessora ha prevenuto la polemica e comunicato la soluzione. Che abbia deciso di cambiare schema (politico) di gioco?