REDAZIONE MILANO

Corteo e doppio flash mob: il ricordo di Ramy stavolta è senza tensioni

Manifestazioni in memoria del giovane morto dopo un inseguimento in scooter fra San Babila, corso Monforte e viale Tunisia. I partecipani chiedono “giustizia” ma parlano anche di “razzismo di Stato”

Un momento della manifestazione in piazza San Babila

Un momento della manifestazione in piazza San Babila

Milano, 12 gennaio 2025 – "Giustizia e verità per Ramy e Fares". Un appello ribadito anche ieri sera dai circa 500 partecipanti alla manifestazione organizzata dal Coordinamento antirazzista italiano in memoria del diciannovenne egiziano Ramy Elgaml, morto il 24 novembre nello schianto del TMax guidato dal ventiduenne tunisino Fares Bouzidi dopo un lungo inseguimento dei carabinieri iniziato con un alt ignorato in zona corso Como.

Un momento della manifestazione in piazza San Babila
Un momento della manifestazione in piazza San Babila

Il corteo, il secondo in pochi giorni dopo quello di giovedì di piazza XXIV Maggio, ha preso il via alle 18.30 di ieri da piazza San Babila, per chiudersi un paio d’ore dopo in piazza Duca d’Aosta: tra le prime file, come 48 ore prima, c’era anche la fidanzata del giovane, Nada.

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"Le periferie – ha detto una delle organizzatrici al megafono prima della partenza – vengono nominate sui giornali soltanto associate a casi di cronaca, alla parola ’sicurezza’ e alla parola ’paura’. Siamo qui non solo per ricordare Ramy e dare forza a Fares e ai loro familiari, ma anche per tutte le vittime di omicidio razziale che in Italia hanno perso la vita".

Ramy Elgaml in una foto tratta dal suo profilo Facebook
Ramy Elgaml in una foto tratta dal suo profilo Facebook

L’inchiesta

Da precisare che la tragica fine del diciannovenne è al centro di un’inchiesta della Procura per omicidio colposo stradale, che vede indagati i conducenti dei due mezzi usciti di strada in via Quaranta, vale a dire Bouzidi e il vicebrigadiere del Radiomobile al volante di un’Alfa Giulietta.

All’angolo tra corso Monforte e via San Damiano, gli attivisti hanno imbrattato con vernice rossa le strisce pedonali e acceso alcuni fumogeni, esponendo poi lo striscione "Ramy ucciso, razzismo di Stato". Un secondo flashmob è andato in scena in viale Tunisia, dove è stato realizzato un murale con la scritta "Ramy vive" sul perimetro esterno di un’area di cantiere. L’iniziativa, monitorata dalle forze dell’ordine, si è conclusa senza momenti di tensione.

Tensione a Roma

Non è stato così al quartiere San Lorenzo di Roma, dove un lancio di bombe carta e fumogeni ha fatto da prologo a uno scontro tra manifestanti e polizia; poi il corteo per Ramy è ripartito. Al presidio era presente anche il fumettista Zerocalcare.