Una mozione dei consiglieri regionali che, all’unanimità, hanno chiesto con una lettera la convocazione urgente della commissione Attività Produttive per la questione Siae Microelettronica, dopo i due scioperi dall’inizio dell’anno per stipendi e tredicesima non pagati e il calo della produzione. I consiglieri hanno chiesto anche che al tavolo sia presente l’azienda per relazionare su una situazione ormai al collasso, nonostante i mesi di promesse di rilancio industriale del polo di via Buonarroti.
"Le ultime notizie presentano un quadro estremamente preoccupante in merito alla vertenza Siae Microelettronica - scrivono i consiglieri nella lettera indirizzata a Marcello Maria Ventura, presidente della quarta commissione -. L’ormai costante ritardo nel pagamento degli stipendi, nonostante le dichiarazioni dei vertici societari in sede di tavolo di crisi ministeriale e regionale, e l’esaurimento delle ultime tranche di ammortizzatori sociali sono campanelli d’allarme in una vertenza che rischia di essere alle battute finali".
Solo pochi fa i lavoratori del gruppo, leader nelle telecomunicazioni, sono tornati a incrociare le braccia con un presidio davanti ai cancelli dell’azienda e un corteo per le vie di Cologno: tredicesima al 20 gennaio e stipendio di dicembre versato a febbraio hanno fatto scattare la nuova mobilitazione.
"In questa commissione vogliamo approfondire il preoccupante quadro generale e, in particolare, le azioni che la Regione sta portando avanti. Per questo si chiede la convocazione urgente della commissione, con l’audizione anche dei vertici di Siae". Al tavolo sono così invitati la società, le rappresentanze sindacali, la direzione generale Sviluppo economico e Istruzione, Formazione e Lavoro del Pirellone oltre al Comune di Cologno.
"Siamo contenti che questa richiesta abbia avuto la firma trasversale di tutte le forze civiche e politiche di maggioranza e opposizione - commenta l’assessore al Lavoro di Cologno Andrea Arosio -. Siamo molto preoccupati, perché le promesse e gli annunci del gruppo sono stati traditi, anche quelli fatti davanti al ministero. Inoltre, aprile è sempre più vicino con la scadenza degli ammortizzatori sociali. È arrivata l’ora di parlare con estrema chiarezza". In gioco c’è il futuro di quasi 750 dipendenti.
"Questa è un’azienda che è stata già sussidiata in questi anni - fa presente Onorio Rosari, consigliere regionale di Avs -. Tutto quello che si dovesse reperire a livello regionale e nazionale, attraverso Invitalia, deve essere subordinato a un piano complessivo di rilancio e di tenuta occupazionale".