
di Chiara Zennaro
"Un giorno ho visto una foto che mi ha colpito molto: un ragazzo con la corona di alloro in testa che abbraccia la giudice che aveva firmato la sua condanna". Ed è grazie a quella foto che nasce “Ero un bullo. La vera storia di Daniel Zaccaro”, il romanzo di Andrea Franzoso sulla vita di Daniel Zaccaro, di Quarto Oggiaro, da promessa del calcio a rapinatore, ex detenuto al Beccaria e a San Vittore, oggi laureato e educatore al centro Kayros. Il romanzo verrà presentato al centro Kayros di Vimodrone lunedì alle 14.30 e all’evento parteciperanno la ministra della Giustizia Marta Cartabia, il sindaco Beppe Sala, il vescovo ausiliare Luca Raimondi e Marracash, il cantante preferito di Daniel.
Come mai ha sentito il bisogno di raccontare la storia di Daniel?
"Ho voluto raccontare la sua storia perché era un rapinatore che oggi fa l’educatore. E questo mi ha colpito. Mi sono informato su Daniel, ho contattato don Claudio Burgio, dell’associazione Kayros Onlus, e gli ho chiesto il numero di Daniel. Daniel si è messo in gioco fino in fondo. La sua storia è al tempo stesso tremenda e bella: è la storia che avrebbe potuto ucciderlo e schiacciarlo, ma ora è lo strumento più importante che offre agli altri".
Com’è avvenuta la raccolta del materiale per il romanzo? "Ho intervistato tutti quelli che hanno fatto parte della vita di Daniel: ex fidanzate, compagni di scuola, psicologhe, educatrici, don Claudio, il brigadiere Stara e Fiorella, la professoressa in pensione da cui Daniel andava per conoscere l’Inferno di Dante".
Com’è stato conoscere a fondo Daniel?
"La mia personalità e quella di Daniel messe insieme creano qualcosa. Sembriamo due persone opposte: io ero bullizzato e lui invece era un bullo, ne ha fatte passare di ogni ai suoi compagni di scuola. Io sono stato ufficiale dei Carabinieri, lui faceva le rapine. Lui odiava gli “infami“, quelli che fanno la spia, io anni fa ho denunciato il mio capo quando lavoravo nelle Ferrovie Nord. Quello che ci unisce è che entrambi abbiamo fame di vita e non abbiamo avuto percorsi lineari. Ci siamo contaminati in un modo simpatico: mi ha fatto conoscere e amare il suo cantante preferito, Marracash. Per entrare in sintonia con lui ho ascoltato le sue canzoni preferite. Invece io gli do alcuni consigli di lettura".
Per chi è scritto il romanzo?
"Direi che si rivolge a persone di tutte le età. Il tema vero è l’educazione dei ragazzi. Spesso parliamo di “ragazzi cattivi“ ma il loro problema sono gli adulti. La vita di Daniel ha avuto una svolta quando ha incontrato degli adulti credibili, di cui fidarsi e che meritassero il suo rispetto. Per esempio l’anziano brigadiere Stara del Beccaria, o don Claudio Burgio, persone solide che si prendono le loro responsabilità e che hanno dato fiducia a Daniel. La sua storia è un esempio di come le istituzioni hanno funzionato in sinergia".