Milano - Effetto camino. Sarebbe "colpa" di questo fenomeno fisico, per gli inquirenti che indagano su dinamica e cause dell'incendio che ha distrutto la Torre dei Moro di Milano, se le fiamme si sono propagate tanto rapidamente. Ma cos'è l'effetto camino? E perché ha inciso in maniera così rilevante, almeno secondo i primi passi dell'inchiesta, nel rogo di via Antonini? E, infine, qual è il suo ruolo nell'architettura e perché è utile tenerne conto nella progettazione di case?
L'effetto camino in via Antonini
Uno dei punti fermi già messi dagli investigatori in un lavoro che si prospetta lungo, complicato e fitto di accertamenti tecnici è che che le fiamme si sono propagate in breve tempo. Appena una mezz'ora. Una dinamica confermata dalle testimonianze dei residenti, che hanno parlato di pannelli e altre strutture che si scioglievano come burro. Tempo 30 minuti, quinti, e tutta la struttura di rivestimento realizzata in Alucobond è andata in fumo. il perché di un esito tanto rapido? Secondo gli investigatori la "colpa" è della "camera d'aria" dello stabile, ossia il piccolo spazio tra i pannelli esterni e la struttura portante dell'edificio. E' stata la presenza di questa "membrana" immateriale, probabilmente, a determinare l'effetto camino, facendo correre il fuoco verso il basso e verso l'alto.
Nel video girato da un residente della zona si vede che il rogo divampa al quindicesimo piano e che il fumo inizia a uscire dal balcone di un appartamento, ma le indagini dovranno accertare dove effettivamente si è originato e per quali cause. Per fortuna, è stato spiegato, non c'erano persone presenti negli appartamenti oltre il quindicesimo piano, altrimenti sarebbero rimaste in trappola.
Cos'è l'effetto camino
Spiegato dalla Legge di Archimede, come si legge in diversi siti specializzati, l’effetto camino è il fenomeno per cui una massa di aria più calda e meno densa – quindi leggera – tende a salire e richiamare verso il basso aria più fredda. Maggiore è la differenza di temperatura, maggiore sarà la velocità del movimento di aria.
Nel caso di un edificio - sono sempre i testi di architettura a parlare - il fenomeno può dipendere dalla presenza di ambienti meno caldi e non soleggiati ai pieni inferiori o da carichi termici localizzati. Per funzionare inoltre dovrà essere presente un "condotto verticale" della giusta altezza, di adeguata sezione e senza ostacoli: una descrizione che sembra proprio corrispondere a quella della camera d'aria che avrebbe funzionato da "acceleratore" per il rogo milanese.
Per questi motivi lo sviluppo in altezza di un edificio favorisce il meccanismo dell'effetto camino - e sappiamo che la Torre dei Moro è alta 60 metri - e spesso si sfruttano i vani di distribuzione verticali. L’effetto camino può essere favorito dal surriscaldamento del canale dovuto alla radiazione solare sulla sua superficie, motivo per cui troviamo esempi di veri e propri camini rivestiti da materiali scuri e ad elevato assorbimento della radiazione solare.
Effetto camino: a cosa serve
Il ruolo dell'effetto camino, per esempio, nella realizzazione dei cosiddetti tetti ventilati, coperture di edifici utili, per esempio, per ridurre, nel periodo estivo, la temperatura sotto il manto che a causa dell’irraggiamento solare raggiunge temperature molto elevate e prevenire, nel periodo invernale, la formazione di condensa sottotegola attraverso il continuo passaggio d’aria. Più in generale gli architetti devono tenere in conto l'effetto camino nel momento in cui progettano edifici o strutture che sfruttino la ventilazione naturale, importante per una corretta aerazione degli spazi interni, la salubrità degli ambienti e per realizzare sistemi di raffrescamento passivo.