La convenzione tra il Comune di Milano e Green Stone Sicaf risale al 7 luglio 2022, data della firma davanti a un notaio che ha dato il via libera alla realizzazione del maxi progetto di sviluppo immobiliare in via Lepontina 4 e via Valtellina 38. Un atto che regolava anche la "gestione di una residenza universitaria convenzionata", con il relativo status di "servizio di interesse pubblico o generale" dell’immobile in via Lepontina e i relativi vantaggi per i costruttori.
È il primo progetto con al centro anche residenze private destinate a studenti a finire sotto la lente della Procura di Milano: i pm, nell’ambito della serie di inchieste su presunti abusi edilizi legati a operazioni di rigenerazione urbana che hanno modificato il volto di quartieri cittadini, hanno acquisito la convenzione del 7 luglio 2022, tra le altre pratiche negli uffici di Palazzo Marino. Sotto esame, tra gli altri aspetti, il rispetto del Piano dei servizi del Pgt, in particolare della norma che, nel definire i servizi pubblici o di interesse pubblico o generale (come può essere uno studentato, in una città universitaria come Milano e con un bisogno cronico di case per studenti) stabilisce la necessità di un "bilanciamento economico fra benefici pubblici e privati garantendo che la prestazione resa sia equiparabile in termini monetari al vantaggio ottenuto dall’operatore privato". Vantaggi che, in questo caso, derivano dai canoni d’affitto.
Un tema finito anche al centro del dibattito politico, dopo il dossier dei Verdi che ha analizzato i dati delle convenzioni stipulate nel corso degli anni da Palazzo Marino mettendoli a confronto con le tariffe attuali applicate dai vari gestori: fino a mille euro per una stanza singola, 800 per una doppia. Un’offerta di 5.244 posti letto convenzionati in varie zone delle città, e un business in costante crescita.
Tornando in via Lepontina (nella stessa strada tra Isola e Scalo Farini, ai civici 7-9, sorge tra l’altro un altro cantiere sotto sequestro da maggio), l’operazione di Green Stone è tra i progetti al centro della “memoria sui cortili“ depositata dal pool di pm (Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, con la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano) che sta coordinando le indagini della Guardia di finanza. Progetti di edificazione immobiliare all’interno di corti e cortili di Milano su cui sono aperte inchieste per abusi edilizi, altezze troppo elevate e violazioni delle norme urbanistiche, assenza di piano attuativo: accuse sempre respinte da costruttori e Comune.
La maxi operazione prevede oltre alla "ristrutturazione edilizia" del precedente immobile a uso uffici trasformato in alloggi per studenti anche la demolizione e ricostruzione di due edifici di 1 e 2 piani per realizzare due torri di 8 e 13 piani per 65 appartamenti. La Commissione per il paesaggio del Comune di Milano, emerge dalla convenzione del 2022, nella seduta del 7 novembre del 2019 aveva dato parere favorevole, ritenendo che "lo spazio aperto preesistente all’intervento non si configuri storicamente come cortile", a differenza delle contestazioni ora al centro dell’inchiesta della Procura. Tra le peculiarità del progetto la destinazione di uno spazio in via Lepontina a residenze universitarie con 122 posti letto: le convenzione aveva messo il sigillo della "destinazione a servizio di interesse pubblico o generale", consentendo così di ottenere l’esonero dal "contributo relativo al costo di costruzione". Fissando, poi, una serie di paletti: l’impegno a mantenerla come residenza universitaria per 30 anni prorogabili per altri 30, e un certo margine per poter aumentare i canoni di locazione.