Dopo l’Ambrogino d’oro alla memoria a Licia Rognini Pinelli, assegnato venerdì dal sindaco Giuseppe Sala, il Consiglio comunale ieri pomeriggio ha votato a favore di una via da dedicare a Giuseppe “Pino“ Pinelli, la 18esima vittima della strage di Piazza Fontana, il ferroviere anarchico morto in Questura, dopo essere precipitato da una finestra, il 15 dicembre 1969, tre giorni dopo la bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. L’assemblea di Palazzo Marino si è espressa con 22 sì, nessun contrario e nessun astenuto – i consiglieri di centrodestra non hanno partecipato al voto – su un ordine del giorno che vede come primi firmatari il dem Alessandro Giungi, il verde Carlo Monguzzi, l’ambientalista Enrico Fedrighini e il dem Rosario Pantaleo. Un odg che invita il sindaco Giuseppe Sala e la sua Giunta a cambiare la denominazione a via Micene trasformandola in “via Giuseppe Pinelli - Anarchico Partigiano 1928-1969“. Via Micene è vicino a via Preneste, dove viveva Pinelli con la moglie e le due figlie nel 1969.
Giungi, oltre a sostenere le ragioni storiche per intitolare quella strada a Pinelli, ha sottolineato che via Micene non ha numeri civici, dunque il cambio di denominazione della strada non comporterà disagi per i residenti. Il consigliere di Fratelli d’Italia Michele Mardegan è intervenuto in aula dichiarandosi contrario all’intitolazione della via a Pinelli e proponendo che via Micene venisse dedicata "a tutte le vittime della strage di Piazza Fontana. è sbagliato intitolare la via a Pinelli perché il giudice del tempo, Gerardo D’Ambrosio, stabilì che il ferroviere anarchico era precipitato dalla finestra a causa di un malore. Non è stato ucciso, anche se in quest’aula il consigliere Monguzzi ha appena sostenuto il contrario".
Alle parole di Mardegan ha replicato, tra gli altri, il dem Pantaleo, sottolineando che "Pinelli è stato un martire" di quanto accaduto dopo la strage di Piazza Fontana e dunque per questo motivo merita che gli venga intitolata una strada di Milano.
Dopo l’ok alla mozione di Giungi, il centrodestra ha chiesto e ottenuto che venisse discussa una mozione che chiede che un luogo di Milano ricordi l’Holodomór, la carestia provocata dal regime di Stalin nell’Ucraina sovietica, dal 1932 al 1933, che uccise milioni di abitanti. Il documento, presentato dal consigliere di FdI Francesco Rocca, è stato approvato con 31 sì e nessun no. Nel centrosinistra, la capogruppo dei Riformisti Giulia Pastorella è intervenuta prima del voto per sottolineare che "l’Holodomór è un fatto storico che non va minimizzato" e che "le gesta dei dittatori vanno sempre condannate, di qualunque parte politica siano".
M.Min.