MAURIZIO
Cronaca

Via Vigevano, non solo ristoranti: l’identità milanese riesce a resistere

Maurizio Cucchi esplora le strade di Milano, da via Alessandria a via Vigevano, raccontando incontri e luoghi suggestivi come la libreria "Città Possibile".

Maurizio Cucchi esplora le strade di Milano, da via Alessandria a via Vigevano, raccontando incontri e luoghi suggestivi come la libreria "Città Possibile".

Maurizio Cucchi esplora le strade di Milano, da via Alessandria a via Vigevano, raccontando incontri e luoghi suggestivi come la libreria "Città Possibile".

Cucchi

Sono in corso Cristoforo Colombo e mi immetto in una stretta via, che poi si piega a gomito: via Alessandria, nella sua solitudine, tra le molte automobili parcheggiate a lato e muri orrendamente sconciati dai soliti scarabocchiatori. Arrivo allora in una strada completamente diversa, via Vigevano, dove ho appuntamento con un amico, e subito vengo attratto dalla vivacità del luogo e dalla sua identità felicemente storica, tradizionale, com’è soprattutto nelle sue semplici case affabili. La posizione della via è particolare, perché a un’estremità c’è la stazione di Porta Genova e dall’altra ci si avvicina alla Darsena. Il panorama è d’identità piacevolmente milanese e qua e là sbircio nei cortili. Poi passo davanti agli stendardi di Tenoha, ampio spazio multifunzionale giapponese che comprende anche un ristorante con bar e giardini. Mi riservo peraltro di esplorarlo in un prossimo futuro. Ma a catturarmi è in ogni caso l’abbondanza di locali di ristoro, di vario tipo e nome. Ecco allora Pizzium, e poi Burgez, Arrosticini, Berberè, e il bar pasticceria napoletana Teresa e Patrizia, dove ci accomodiamo in un tavolino all’aperto per una veloce merenda. Dopo di che ci incamminiamo per una passeggiata di un chilometro, avendo in programma di partecipare all’inaugurazione di una nuova bella libreria, la “Città Possibile“ delle edizioni Jaca Book , in via De Amicis 45, che vi invito a visitare. È un ottimo spazio e soprattutto dà una notevole spinta alla necessaria maggiore diffusione del libro. Nel programma d’apertura ufficiale, si va a una Lectura Dantis di Quirino Principe, illustre critico musicale, traduttore e saggista, che propone un commento e lettura del Canto XVII del Paradiso. Arriviamo ansiosi e ci troviamo in un pubblico folto, attento e ascoltiamo con soddisfazione le parole sapienti e comunicative, coinvolgenti, di Principe. Ci salutiamo soddisfatti, uscendo, e utilizziamo la fermata del metrò 4 appena inaugurata, e denominata appunto De Amicis.