Una piazza chiamata viale, aperta nel 1920 e dedicata agli abitanti di Lambrate caduti nella Prima guerra mondiale. Di qui il nome: viale delle Rimembranze. In ricordo delle 114 vittime vennero piantati altrettanti platani, ciascuno con una targhetta commemorativa. Da allora è passato un secolo: il borgo di Lambrate è ora parte di Milano, alcuni alberi sono caduti, le targhette si sono staccate. E se il comune ha provato a ripristinarle, con i nomi dei caduti scritti anche in braille, oggi ne rimangono solo 12. Nemmeno i tavoli da ping pong e il campo per la petanque hanno ridato l’antico splendore. "È peggiorata da un annetto", racconta Giulia Zuccotti, dipendente della pasticceria. "Qui spacciano e alcuni la utilizzano come bagno pubblico". Sulla stessa linea Marina Ferrario, che lavora nella farmacia: "I tossici ci chiedono farmaci e siringhe. È un bello spazio, ma va tenuto meglio, magari con giochi per i bimbi". Ma a volte si respira un’aria diversa. "Ogni tanto la animano con danze e attività, soprattutto nel weekend", ricorda Claudia Merli, che passeggia con il marito. "Non la viviamo come pericolosa".
Thomas Fox