Milano – Viale Fulvio Testi non ha tutte le caratteristiche per ospitare un autovelox. In particolare, secondo il Tribunale civile, all’arteria che porta all’hinterland nord manca la banchina per le soste di emergenza. Di conseguenza, il giudice della prima sezione Serena Nicotra ha annullato due dei cinque verbali recapitati al manager di una multinazionale del settore alimentare, che nel 2021 ha superato in più occasioni il limite dei 50 chilometri orari in corrispondenza del rilevatore di velocità. In primo grado, il giudice di pace aveva respinto il ricorso, con due motivazioni diverse: per le tre contravvenzioni inviate alla società (verosimilmente il dirigente utilizzava una macchina aziendale), era stata ravvisata la non legittimazione dell’uomo a proporre opposizione rispetto alle sanzioni notificate alla ditta per la quale lavora; per le altre due multe, recapitate direttamente a lui, il verdetto non aveva ravvisato vizi procedurali né errori di valutazione nel provvedimento prefettizio che ha inserito viale Testi tra le strade urbane di scorrimento.
Ora il Tribunale civile, in qualità di giudice di secondo grado, ha in parte ribaltato la decisione. Per i tre verbali alla multinazionale, la scelta non è cambiata: "In caso di sola irrogazione della sola sanzione pecuniaria, che vede come destinatario il proprietario del veicolo, non è possibile riconoscere in capo al conducente non proprietario, come nel caso in esame, l’interesse a impugnare la sanzione". Discorso diverso vale per le due contravvenzioni rifilate all’automobilista. Il motivo? Il giudice ha citato una recente sentenza della Cassazione, che ha stabilito che tra gli elementi necessari per poter definire una strada urbana "a scorrimento" ci debba essere "una banchina in senso proprio, ovvero uno spazio all’interno della sede stradale, esterno rispetto alla carreggiata, destinato al passaggio dei pedoni o alla sosta di emergenza che, oltre a dover restare libero da ingombri, deve avere una larghezza tale da consentire l’assolvimento effettivo delle predette funzioni". Di più: questa conditio sine qua non deve essere presente lungo l’intera strada.
Nel caso di viale Testi, stando almeno alla documentazione fotografica del Comune, la "sussistenza di detto elemento" non è dimostrata "per tutta la strada, atteso che in alcuni tratti della carreggiata lo spazio esterno sembra avere delle dimensioni esigue, idonee al più al mero passaggio di un pedone, ma non anche a consentire la sosta di emergenza". Tradotto: multe cancellate e autovelox a rischio.