BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Vibrazioni del pavimento Stop ai lavori delle medie

Si blocca il cantiere dell’Inail per la costruzione dell’istituto avveneristico. Il sindaco: "Problemi progettuali, i costi lievitano". Ma l’opposizione nega

di Barbara Calderola

"Problemi progettuali" bloccano il cantiere della nuova scuola media di Vaprio. L’istituto dei sogni, il primo in Italia costruito da Inail, si arena in attesa di una variante. I tempi si allungano, "i costi lievitano", dice il sindaco Luigi Fumagalli, secondo il quale veleggerebbero "già verso i 10 milioni" dai 7 iniziali, ma l’opposizione nega: "L’accordo per la gestione è invariato, l’affitto dell’istituto sarà sempre del 3% l’anno sui costi di costruzione", spiega Francesco De Marchis, capogruppo di Vaprio in Movimento. È lui ad avere chiesto un incontro urgente al Comune, dopo l’annuncio dello stop "via social – sottolinea la minoranza –. Il chiarimento è fissato per il 4 novembre".

Fumagalli teme che i tempi di consegna dell’istituto "si allungheranno alla luce dell’imprevisto: doveva essere pronto per il 2022, forse si andrà al 2023".

Alla base dello stop ci sarebbero vibrazioni del pavimento nella parte frontale in acciaio, "questioni che possono verificarsi in un progetto così complesso", dice De Marchis, che difende la scelta della scuola licenziata dalla vecchia amministrazione, sulla quale, invece, l’attuale, subentrata tre anni fa dopo il cambio di casacca, ha sempre sollevato dubbi. "È un edificio all’avanguardia che mette la didattica e i ragazzi al centro e ci proietta nel futuro", ripete l’opposizione. "Fra 36 anni i nostri nipoti la staranno ancora pagando", replica il primo cittadino.

Posizioni invariate. Sin dall’insediamento, nel 2018, la giunta Fumagalli ha provato a limare disegno e gestione, "prima, cercando di cancellare teatro e palestra, ma senza riuscirci – ricorda il capogruppo – poi con la revisione alla luce del virus. Ma i soldi per pagare l’affitto sono già stati accantonati".

Il canone ammonterà a una cifra compresa fra i 250mila e i 300mila euro annui, secondo l’intesa sull’opera disegnata dal prestigioso Studio C+S, cioè dagli architetti Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini.

La scuola è stata esposta alla Biennale di Venezia. Le medie, su due livelli, ospiteranno 15 aule più cinque speciali, laboratori tecnici e sale dedicate al corpo docenti.

Il piano terra è stato pensato per aprirsi alla città, "una delle novità più importanti, lo spazio non vivrà solo durante l’orario scolastico ma anche dopo il suono dell’ultima campanella", ricorda De Marchis, quello superiore per l’insegnamento vero e proprio. Lo stabile è costruito sulle ceneri di una vecchia industria tessile dismessa, abbattuta per ospitare alunni e professori.