NICOLA PALMA
Cronaca

San Siro, follia fuori dallo stadio: vigilessa investita da Suv, arrestato conducente

Dopo la partita Milan-Spezia: agente ferita a polso e anca. Ecco cosa è successo

L’agente investita è stata dimessa con 7 giorni di prognosi dall’ospedale Pini

L’agente investita è stata dimessa con 7 giorni di prognosi dall’ospedale Pini

Milano - L’auto ferma sulla carreggiata. Le due agenti che chiedono al conducente di spostarla. Lui che per tutta risposta le insulta: "Non mi muovo". La ripartenza e l’investimento di una delle vigilesse. L’arresto immediato. Sono i frame più significativi della sequenza choc andata in scena sabato sera fuori dal Meazza, al termine della partita Milan-Spezia: l’uomo alla guida dell’auto, un cinquantaduenne con precedenti specifici, è stato subito ammanettato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale; l’agente della polizia locale è stata dimessa dal Pini con sette giorni di prognosi per contusioni al polso e all’anca. Sono da poco passate le 23, la gara a San Siro è appena finita. All’angolo tra piazzale Lotto e viale Caprilli, c’è una Mercedes Gla in sosta vietata. Quello è un punto critico per il traffico, lungo una delle arterie di deflusso delle macchine in uscita dallo stadio. Due vigilesse si avvicinano al finestrino e invitano il conducente ad allontanarsi: "Qui è di intralcio".

Se si spostasse, finirebbe lì. E invece l’uomo non lo fa: "Sto aspettando mio figlio, mi metto sempre qui", replica, con contorno di frasi non proprio oxfordiane. Le vigilesse gli chiedono i documenti, lui si rifiuta in malo modo. Nel frattempo, è arrivato il figlio. Il conducente vuole ripartire, ma a quel punto le agenti hanno già avviato la procedura per notificargli un verbale per divieto di sosta; senza contare la possibile denuncia per rifiuto di fornire le proprie generalità. La Mercedes si muove in retromarcia: di spazio per passare non ce n’è. Allora il conducente innesta la prima e avanza come se niente fosse: una vigilessa riesce a schivare il Suv, l’altra viene urtata e cade a terra. La richiesta di aiuto via radio viene immediatamente raccolta dai motociclisti del Comando decentrato 8 e da una pattuglia del Nucleo tutela trasporto pubblico: il cinquantaduenne finisce in manette. Ieri mattina la direttissima: arresto convalidato e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria tre volte a settimana fino all’udienza del 13 dicembre. "Auguri di pronta guarigione alla collega – premette Daniele Vincini, segretario del Sulpm –. Questo episodio dimostra per l’ennesima volta quanto sia diventato pericoloso operare in sicurezza in questa città: serve subito lo spray al peperoncino, deve entrare nella dotazione di ogni agente".