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L’uscita da via Castaldi senza dare la precedenza a chi stava viaggiando su corso Buenos Aires direzione San Babila. I sorpassi e il rosso bruciato ai Bastioni di Porta Venezia. Manovre che la mattina del 23 settembre attirarono l’attenzione di due agenti della polizia locale, che si misero subito all’inseguimento di quell’auto per bloccarla e che proprio per starle dietro urtarono una Ferrari all’incrocio con viale Città di Fiume e poi si ribaltarono finendo sul marciapiedi opposto, travolgendo un motociclista di passaggio. A due settimane dal rocambolesco incidente, che solo per fortuna non ha provocato feriti particolarmente gravi (il centauro centrato dall’auto fu trasportato al Policlinico con diversi traumi, mentre i vigili sono rimasti sostanzialmente illesi), è stata rintracciata l’Audi grigia che si era allontanata dal luogo dell’incidente: stando a quanto risulta al Giorno , l’incrocio tra le immagini registrate dalle telecamere di Area C e altri elementi raccolti dagli investigatori ha portato a un veicolo preso in leasing da una società guidata da un imprenditore di circa 40 anni che vive in centro città.
E nelle ultime ore gli agenti avrebbero notificato all’uomo un invito a presentarsi per dare la sua versione dei fatti nel Comando di zona per cui prestano servizio i due vigili coinvolti nell’incidente. Quando risponderà alla convocazione, dovrà dire innanzitutto ai ghisa se ci fosse lui al volante o qualcun altro; in secondo luogo, dovrà chiarire se si sia accorto o meno che i vigili, che avevano subito azionato sirena e lampeggiante per segnalare che erano impegnati in un intervento, stessero cercando di bloccare proprio la sua auto e se si sia reso conto dell’incidente avvenuto qualche secondo dopo il suo passaggio. Proprio i dubbi sulla consapevolezza da parte dell’automobilista che una pattuglia lo stesse inseguendo per contestargli le violazioni al Codice della strada appena commesse potrebbero portare a escludere la contestazione del reato di resistenza a pubblico ufficiale, che si verifica nel caso in cui qualcuno si allontani in macchina nonostante le forze dell’ordine gli intimino di fermarsi. E dallo stesso ragionamento in punta di diritto discendono discorsi analoghi sull’altro reato che in teoria si potrebbe configurare, quello di omissione di soccorso.
Va detto che l’Audi grigia non è stata coinvolta "fisicamente" nell’incidente, visto che la carambola è stata innescata dallo scontro tra la Ferrari nera che arrivava da viale Majno e l’auto dei ghisa all’inseguimento, che a sua volta si è ribaltata finendo prima addosso al motociclista proveniente da viale Città di Fiume e poi sul marciapiedi di corso Venezia. Tuttavia, è evidente che se l’auto non si fosse allontanata non ci sarebbe stato alcuno schianto. Il centauro di 33 anni finito suo malgrado sulla traiettoria della macchina della polizia locale era stato accompagnato in codice giallo in ospedale dai sanitari di Areu: i primi bollettini medici del pomeriggio avevano escluso il pericolo di vita, seppur non sciogliendo la prognosi sui tempi di recupero del ferito. "Mi complimento con i colleghi per l’ottimo lavoro di indagine – commenta il segretario del Sulpm Daniele Vincini –. Se fossi io delegato alle indagini, gli contesterei sia la resistenza che l’omissione di soccorso: è stata messa a repentaglio l’incolumità di diverse persone".