BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Villa Alari via al restauro della Galleria

Dopo l ‘acquisizione delle ali tornano i ponteggi a Villa Alari per il restauro degli affreschi, questa volta al primo...

Dopo l ‘acquisizione delle ali tornano i ponteggi a Villa Alari per il restauro degli affreschi, questa volta al primo piano: Galleria e sale del Poeta Laureato e dell’Allegoria del sonno. Una commessa da 215mila euro aggiudicata di recente, alla quale nei prossimo tre anni si aggiungerà più di 1 milione, questo l’accantonamento a bilancio entro il 2027 per finanziare il recupero. Obiettivo, il ritorno agli antichi splendori del complesso settecentesco.

Un percorso che ha ripreso vigore nel 2023 con la restituzione al Comune del piano terra completo, coronamento di un accidentato percorso di riunificazione storico-artistica della dimora di delizia. Di mezzo, 13 anni di trattative con il privato che aveva costruito appartamenti all’interno del gioiello e una pronuncia del Tar favorevole alla Giunta. La città, già proprietaria del corpo centrale, della cappella e della portineria con la stipula di una convenzione - aggiornata - con lo stesso operatore che aveva realizzato le abitazioni private, ha acquisito definitivamente le parti mancanti, le ali appunto, come previsto dalla sentenza del Tar, liberandosi - contemporaneamente - delle servitù di passaggio che gravavano sulla corte.

Al municipio è stata trasferita anche la proprietà di un’altra porzione di parco accanto ai giardini all’italiana, che hanno ampliato il polmone a disposizione degli amanti del verde. È ripartito così il sogno di riportare ai fasti originari l’edificio che sarà trasformato in un polo culturale. Lo scopo è conservare e consegnare il tesoro alla comunità e al grande pubblico. La Villa attraverso i racconti del figlio Ferdinando d’Asburgo, viceré del Lombardo Veneto, e di sua moglie Beatrice d’Este, spesso ospiti di queste stanze, aveva stregato anche Maria Teresa D’Austria. L’imperatrice fece costruire la Reggia di Monza al Piermarini per dare una lezione ai banchieri che sul Naviglio erano proprietari del rifugio di cui il figlio era innamorato, offesa dalla cifra astronomica che avrebbe dovuto sborsare per regalarla alla coppia. Nel 1831, il ritrovo divenne del conte Ercole Visconti di Saliceto, nel 1944 passò all’Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli e nel 2007 al Comune.

Bar.Cal.