Un lungo e complesso iter di progettazione, un percorso partecipativo aperto ai cittadini, la tessitura dei finanziamenti. Da questa settimana recinzione di cantiere e dimora impacchettata: al via il restauro di Villa Serbelloni Busca, la casa dei Signori fra Naviglio, centro storico e vecchie corti.
I lavori sono a cura dell’impresa romana Giorgio Lanzetta spa, aggiudicataria dell’appalto per un’operazione che vale, per il primo lotto, quasi 1 milione e 200mila euro. Opera importante, contesto storico e tutelato. Per la direzione dei lavori ci si è affidati al blasonato studio associato Jurina e Radaelli, specializzato in interventi su edifici di interesse storico e culturale. Il primo lotto del restauro di Casa Busca riguarda, ricordiamolo, i corpi di fabbrica a sud e ad est della Corte del Pino, rispettivamente quelli che in passato sono state la casa del custode e la scuola Olivetti, confinanti con gli spazi della biblioteca. Il progetto prevede anche un intervento sul parco esterno, reso possibile da uno stanziamento a latere di 400mila euro. In vista un anno di cantiere: primo passo sarà la revisione degli spazi, con ripristino degli ambienti al pianterreno su unico livello: saranno maggiormente accessibili e fruibili, e in maggiore connessione con il giardino esterno. Nessun servizio della biblioteca civica, che confina con l’area di cantiere, sarà sospeso. Per tutta la durata delle opere alcune attività che si svolgevano nelle stanze con affaccio sul giardino dei lettori si terranno in altri locali o spazi comunali.
L’impatto viabilistico del cantiere per residenti, cittadini e visitatori verrà man mano studiato con la polizia locale. L’intervento così atteso, dunque, al via. "Dopo il momento di ascolto di cittadini e professionisti, nei mesi passati, il cantiere prende il via - dice Nicola Basile, vicesindaco con delega a Partecipazione e cultura - in un contesto che da tempo l’amministrazione comunale ha preso l’impegno di valorizzare. Si tratta di un lavoro importante e atteso dalla nostra comunità". Il futuro della dimora restaurata sarà di polo culturale e luogo di ritrovo.