
La villa riqualificata secondo il piano dello studio Oggioni & Associati
Cologno Monzese (Milano), 22 marzo 2021 – Arte e medicina. Soggetti fragili e non, che condividono spazi comuni. Villa Citterio si appresta a diventare un esperimento di welfare condominiale che vedrà anche il supporto di un custode sociale.
Da un lato c’è la convenzione tra il Comune e l’Asst Nord Milano per percorsi di arte terapia dedicati al disagio psichico, che si tengono al primo piano della dimora storica del centro colognese. Dall’altro c’è un progetto di riqualificazione della struttura, che è stato candidato anche in Città Metropolitana di Milano, perché sia inserito nella proposta strategica della rigenerazione urbana “Remix” da presentare nell'ambito di un bando ministeriale. Villa Citterio diventerà una centro polivalente tra servizi dedicati al disagio psichico, residenza di comunità “senior living”, sede di associazioni, spazi condivisi con il resto della cittadinanza. Al primo piano ci saranno i laboratori e le attività riabilitative e ricreative a favore dei pazienti psichici assistiti sul territorio di Cologno. La finalità della convenzione tra Comune e Asst è quella di “promuovere una cultura di inclusione e di solidarietà attraverso progetti artistici dialoganti con il tessuto sociale della città”. Qui gli utenti possono scoprire competenze “segrete” e condividerle in uno spazio non medicalizzato e ospedalizzato, che permette di esprimere in modo diverso la propria soggettività.
L’arte permette così di avviare dei percorsi riabilitativi e di prevenzione, soprattutto in un momento come quello attuale che ha visto esplodere disagi e dipendenze (digitali, da alcol, alimentari, da farmaci e ansiolitici). La villa 17esimo secolo, tra le vie Manzoni e Quattro Strade, sarà poi destinata in prevalenza a residenza per anziani e sede di associazioni. “Obiettivo principale è il miglioramento della qualità della vita degli anziani della città in una prospettiva di empowerment comunitario e di realizzazione di un servizio di welfare condominiale con il supporto di un custode sociale”, si legge nel progetto. Sarà un servizio sperimentale teso a creare percorsi di coesione e custodia sociale tra gli abitanti e il territorio, per prevenire situazioni di disagio, come la solitudine e la perdita delle autonomie e favorire la partecipazione attiva alla vita del territorio. Un anno di lavori e circa 1,5 milioni di intervento soprattutto nella porzione oggi in disuso. Ci saranno anche spazi polifunzionali a servizio della comunità, mentre quelli esterni e verdi si connetteranno al resto della città, “per promuovere occasioni di socialità, attività ricreative e culturali in una prospettiva intergenerazionale”.