BARBARA CALDEROLA
Cronaca

L’arcivescovo Delpini inaugura a Vimodrone Casa Ail: “Ospiterà gratis i malati di tumore”

Sei mini appartamenti per chi è in cura. Il sindaco: “Orgogliosi”. Per la Chiesa ambrosiana “una mano tesa verso chi soffre”

L’arcivescovo Mario Delpini e il sindaco Veneroni all’inaugurazione di Casa Ail

L’arcivescovo Mario Delpini e il sindaco Veneroni all’inaugurazione di Casa Ail

Vimodrone (Milano), 17 febbraio 2025 – L’arcivescovo Mario Delpini inaugura Casa Ail, a Vimodrone. La residenza ospiterà gratis malati di tumore del sangue e familiari durante le cure. Sei appartamentini con tutti i comfort cancellano così il pendolarismo sanitario, un fenomeno doloroso che in molti casi si aggiunge alla malattia. Non più, ora, grazie all’accordo fra l’associazione e la parrocchia di San Remigio che ha messo a disposizione l’ex oratorio femminile in via XI Febbraio, dove, il prelato ha tagliato il nastro, celebrando così il Giubileo dei malati e degli operatori sanitari. 

Ci sono due bilocali, quattro monolocali e spazi comuni, “ci aiuteranno a incrementare del 30% l’offerta garantendo ventimila pernottamenti l’anno grazie a 73 posti letto complessivi. Finora abbiamo potuto contare su 14 appartamenti”, raccontano i volontari. Un’esigenza che nasce dalla lista d’attesa in un territorio in cui 3 ricoveri su 4 sono “extra provincia”. Stessi numeri per le strutture in day-hospital: 7 degenti su 10 non abitano vicino. 

La struttura, bella e accogliente, vuole essere anche un'oasi di serenità per degenti e ospiti
La struttura, bella e accogliente, vuole essere anche un'oasi di serenità per degenti e ospiti

Caratteristiche

Non sono case rimediate, ma di ultima generazione, a occuparsi della ristrutturazione, Fratello Sole Energie Solidali che ha consegnato abitazioni in classe A4. “Tendiamo una mano a chi soffre - ha sottolineato Delpini -. Avere un luogo sicuro da condividere con i propri cari in un momento così delicato è essenziale”. Seicento metri quadrati in totale, 16 posti letto con sala polifunzionale. Anche il cortile è stato progettato con gli stessi criteri, è un vero e proprio salotto all’aria aperta. I pazienti saranno accompagnati alle terapie in day-hospital in tutti i centri di cura.

I servizi offerti

A loro e ai familiari sarà garantito anche un supporto psicologico, sempre senza esborsi. “Siamo orgogliosi di ospitare la struttura, abbiamo supportato il progetto”, sottolinea il sindaco Dario Veneroni, Nel pomeriggio, porte aperte alla casa, visite guidate hanno permesso alla gente di conoscere questa realtà. Promossa dal parroco, don Maurizio Pegoraro, responsabile della Comunità pastorale Santa Croce. Accanto a lui, Paolo Corradini, direttore del Dipartimento di Ematologia e Onco-ematologia pediatrica dell’Istituto dei Tumori: “Queste iniziative permettono di non caricare pazienti e parenti di preoccupazioni economiche legate a soggiorni prolungati lontano da casa”.