Milano, 2 gennaio 2025 – La conoscenza di un ragazzo alla festa di Capodanno. Le parole scambiate tra centinaia di altre persone. I baci nella zona dei bagni del locale. Poi lui decide di andare oltre, nonostante lei gli dica di no e cerchi in tutti i modi di divincolarsi e scappare: la giovane viene bloccata e costretta a subìre un rapporto sessuale contro la sua volontà. Poi la fuga del presunto violentatore. L’allarme della vittima. L’arrivo di ambulanza e macchine dei carabinieri.
Una serata che all’improvviso si trasforma in un incubo per una ventiduenne di origini sudamericane, che all’alba si ritrova in ospedale segnata nel fisico e nell’animo: a medici e investigatori dirà di essere stata violentata.
L’antefatto dell’aggressione
Stando a quanto risulta al Giorno, la giovane, nata in Ecuador e residente in un Comune dell’hinterland, ha riferito ai militari di essere stata stuprata ieri notte al circolo Magnolia, nella zona dell’Idroscalo, dove si era recata per trascorrere San Silvestro e brindare insieme agli amici per l’arrivo del 2025: ad aggredirla sarebbe stato un ragazzo descritto come presumibilmente nordafricano, che si è allontanato subito dopo. Secondo il racconto della ventiduenne, che probabilmente oggi verrà messo nero su bianco in una denuncia, a un certo punto della serata, ha incontrato il giovane, mai visto prima e di cui non è stata in grado di indicare l’identità. Dopo essersi conosciuti meglio e aver passato parte della serata insieme, i due hanno deciso di spostarsi verso i bagni del Magnolia per appartarsi, ma, lì dopo una primissima fase in cui la ventiduenne era per sua stessa ammissione consenziente, lui l’avrebbe violentata.
La violenza nelle toilette
Lei ha tentato di liberarsi dalla morsa, ma lui l’avrebbe bloccata con la forza, impedendole di fuggire e costringedola a subire un rapporto sessuale. L’allarme al 112 ha generato l’arrivo dell’ambulanza alle 4.19: la giovane sudamericana è stata soccorsa e trasportata in codice verde alla clinica Mangiagalli, dove è stata sottoposta ai controlli del caso per poi iniziare il percorso di sostegno psicologico con gli specialisti del centro antiviolenza.
Nel frattempo, l’alert è stato inoltrato anche ai carabinieri della stazione di Segrate e della Compagnia di San Donato Milanese, che hanno avviato gli accertamenti preliminari in attesa della formalizzazione della querela e comunicato l’accaduto alla Procura per l’attivazione della procedura per il “codice rosso” sulle violenze di genere.
Le tappe dell’indagine
Come spesso succede in questi casi, le indagini partiranno dalle parole della vittima, che potrebbe fornire indicazioni precise su colui che avrebbe abusato di lei, aiutando gli investigatori dell’Arma a tratteggiare una sorta di identikit e a restringere pian piano il perimetro dell’inchiesta.
Un ulteriore aiuto ai militari potrebbe arrivare dall’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona, anche per capire se il fuggitivo sia scappato in macchina o a piedi: i filmati verranno passati al setaccio, a caccia di frame utili. Uno screening dettagliato verrà compiuto pure sui numeri di cellulare che in quelle ore hanno agganciato le celle telefoniche che coprono la zona del Magnolia.