Milano – Il 14 maggio del 2023 ha violentato nella sua auto una ragazza di 18 anni conosciuta nella discoteca Tocqueville, in zona corso Como, per poi abbandonarla in un parcheggio ma, dopo nove mesi di indagini, è stato arrestato: è un impiegato 23enne di Seveso (Monza) senza precedenti. Al giovane gli investigatori sono arrivati innanzitutto grazie al Dna.
Il furto della catenina
Il 23enne infatti, dopo aver abusato della ragazza e averla abbandonata, è tornato in discoteca per proseguire la nottata. Durante la quale però avrebbe subito il furto di una catenina che portava al collo. All’alba del 14 maggio ha quindi chiamato il 112 per denunciare il furto.
Il tampone salivare
Qualche tempo dopo, quando gli investigatori erano ormai sulle sue tracce, il giovane è stato convocato in questura a Milano dove si è sottoposto volontariamente al tampone salivare, convinto che servisse per le indagini sul furto. Invece il Dna ricavato da quel campione è stato decisivo per l'indagine sullo stupro. Gli accertamenti della Scientifica hanno infatti riscontrato la perfetta compatibilità di quelle tracce genetiche con quelle rinvenute sugli abiti della vittima.
L’auto della mamma
Fondamentale per individuare il presunto autore dello stupro è stata poi la vettura utilizzata quella notte: una Lancia Y di colore scuro. Al veicolo gli inquirenti sono risaliti analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, dalle quali è stata isolata una parte della targa. Le indagini hanno quindi trovato una corrispondenza con il mezzo, intestato alla mamma del presunto stupratore.
Il precedente degli atti osceni
Il 23enne inoltre, ai primi di aprile, cioè pochi giorni prima della presunta aggressione sessuale, era stato sanzionato dagli agenti della polizia, intervenuti fuori dall'Alcatraz di via Valtellina su segnalazione di alcune ragazze, che l’avevano visto compiere atti osceni all'interno della sua macchina.