ANDREA GIANNI
Cronaca

Violentata dal branco sui Navigli di Milano e filmata col telefono: una condanna e due rinvii a giudizio

La vittima della violenza, avvenuta lo scorso maggio, è una manager di 32 anni. Oggi la prima sentenza con rito abbreviato: 3 anni e 7 mesi di carcere

I Navigli sono uno dei centri principali della movida di Milano

I Navigli sono uno dei centri principali della movida di Milano

È stato condannato a 3 anni e 7 mesi di reclusione per violenza sessuale di gruppo, e assolto invece per “assenza di dolo” dall'accusa di revenge porn e uso indebito della carta di credito della vittima, uno dei tre giovani che nel marzo scorso avrebbe stuprato una manager di 32 anni in un locale sui Navigli, dove la donna aveva trascorso la serata.

Gli altri due sono stati invece rinviati a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare di Milano Sofia Fioretta, accogliendo la richiesta del pubblico ministero Alessia Menegazzo. Il giovane condannato con rito abbreviato – che prevede una riduzione di un terzo della pena – dovrà inoltre versare una provvisionale di 10mila euro alla vittima, parte civile.

Il giudice ha motivato la condanna con il fatto che la ragazza, ubriaca, non era nelle condizioni di poter prestare il consenso a un rapporto sessuale di gruppo, una volta rimasta sola nel locale con i tre uomini dopo l'orario di chiusura. Quella sera, come è emerso dalle intercettazioni, si era anche sentita male e aveva vomitato dopo il primo rapporto sessuale. Gli imputati si sono difesi, invece, sostenendo che la donna era consenziente.

L'accusa di revenge porn riguarda la successiva divulgazione dei video della violenza su chat WhatsApp da parte di alcuni degli imputati: per il giudice, però, non ci fu dolo in quell'azione, così come nell'utilizzo della carta di credito della vittima per pagare successivamente allo stupro consumazioni per un totale di 48 euro.