GIULIA BONEZZI
Cronaca

Violenza e suicidio in ospedale, 21enne si lancia dal quarto piano di Ginecologia: la Regione manda gli ispettori

Vizzolo Predabissi, Palazzo Lombardia ha istituito una commissione per verificare quanto personale fosse in servizio lunedì in emergenza

I carabinieri nell'ospedale di Vizzolo Predabissi

I carabinieri nell'ospedale di Vizzolo Predabissi

La Regione manda gli ispettori all’ospedale di Vizzolo Predabissi, dove nella notte tra lunedì e martedì una ventunenne ha denunciato di aver subito una violenza sessuale su una barella del Pronto soccorso da parte di un altro paziente, che ai carabinieri ha ammesso di aver avuto con lei, appena incontrata, un rapporto sessuale, sostenendo fosse "consenziente". Lui è stato fermato; lei, la sera dopo, si è uccisa buttandosi dal reparto di Ginecologia dov’era stata poi ricoverata, al quarto piano dell’ospedale di Vizzolo.

«In seguito alle vicende oggetto di indagine giudiziaria, Regione Lombardia ha immediatamente costituito una commissione di verifica coordinata dal vicedirettore del Welfare e composta da professionisti di Ats Metropolitana e dell’Agenzia dei controlli", hanno fatto sapere da Palazzo Lombardia, aggiungendo che la commissione guidata dal dottor Alberto Ambrosio "si recherà già domani (oggi, ndr ) presso il presidio di Vizzolo per iniziare le attività di verifica".

A ruota l’Asst Melegnano Martesana, cui appartiene il presidio di Vizzolo, ha spiegato in una nota che "tutto l’ospedale è ancora sotto choc" e precisato di aver "subito avviato un audit interno per verificare quanto accaduto. Regione Lombardia è stata immediatamente informata e si sono avviati congiuntamente ulteriori approfondimenti", rimarca l’Asst diretta da gennaio da Roberta Labanca, assicurando "totale collaborazione alla magistratura e, vista la delicata situazione, massimo riserbo".

L’audit interno è prassi anche in situazioni meno delicate, l’invio degli ispettori della Regione lo è nei casi più complessi. A Vizzolo, ad esempio, furono mandati a inizio 2020, quando un dodicenne morì a causa di un intervento tardivo, ha stabilito un giudice civile che ha disposto che l’Asst risarcisca la famiglia. Molto diversa la vicenda sulla quale indagano ora i commissari regionali. Presumibilmente inizieranno verificando quanto personale fosse in servizio lunedì notte al pronto soccorso, se fosse impegnato in urgenze e come sia stato possibile che nessuno si sia accorto di quanto avveniva su una barella finché la ragazza non ha chiesto aiuto.