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Torture e pestaggi al Beccaria di Milano, in arrivo 47 agenti di polizia penitenziaria

Una decisione presa dopo che la struttura è finita al centro di un’indagine della Procura su presunte aggressioni ad alcuni giovani detenuti

Carcere Beccaria di Milano

Carcere Beccaria di Milano

Milano, 5 maggio 2024 –  Più controlli e più sicurezza nel carcere minorile Beccaria di Milano: sono 47 gli agenti di polizia penitenziaria in arrivo entro la prossima settimana.

Una decisione presa dopo che la struttura è finita al centro di un’indagine della Procura su presunte torture e aggressioni ad alcuni giovani detenuti che, un paio di settimane fa, ha portato in cella e alla sospensione dal servizio di 21 guardie.

Torture al Beccaria (Frame video telecamere)
Torture al Beccaria (Frame video telecamere)

A inviare i rinforzi per risanare la situazione in cui è precipitato il penitenziario, dove il personale, già ridotto all'osso, è stato falcidiato dagli arresti, è il Dipartimento per la Giustizia Minorile guidato da Antonio Sangermano, il quale nell'imminenza degli arresti aveva annunciato l'intervento. 

Subito dopo gli arresti, il Dipartimento per la giustizia minorile aveva inviato una squadra speciale di pronto intervento composta da una quindicina di agenti per tamponare la situazione e la grave carenza di organico. Ma dai prossimi giorni al posto di questa squadra arriveranno 47 unità: 25 'dirottate’ nel carcere minorile dall'Ufficio Esecuzione Penale Esterna della Lombardia e altre 22 saranno applicate dal Dal in seguito a un interpello regionale. Oltre a ciò, per ripristinare “legalità e dignità umana” in un istituto che un tempo era un modello in tutta Italia, verranno potenziate anche le squadre degli educatori e psicologi.

La difesa delle guardie

Nel frattempo, le 21 guardie – tra arrestate e sospese - interrogate dal giudice, hanno quasi tutte risposto alle domande e si sono difese dicendo che non si trattava di aggressioni ma di "interventi di contenimento di giovani cosiddetti difficili" e spiegando di aver dovuto gestire una situazione difficile in piena autonomia, di essere stati "abbandonati" in un luogo in cui nessuno voleva stare, "tra tensioni, turni massacranti e mancanza di personale".

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