NICOLA PALMA
Cronaca

"Quello che è successo a Milano mi segnerà a vita”: la giovane belga Laura racconta le violenze di Capodanno alla tv Rtl

La turista di Liegi era in città con cinque amici connazionali. Qualche giorno in ostello a Lambrate, poi la decisione di festeggiare la notte di San Silvestro in piazza Duomo. “Lì un gruppo ha iniziato a molestarci”

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Milano – La breve vacanza a Milano a cavallo di Capodanno. I giorni trascorsi in un ostello di Lambrate. Poi la decisione di andare in piazza Duomo ad aspettare l’arrivo del 2025 “perché credevamo che, come succede in altre città, ci sarebbero stati i fuochi d’artificio o un evento per il conto alla rovescia organizzato dal Comune”. Laura, studentessa ventenne di Liegi, ha raccontato quello che le sarebbe successo in centro davanti alle telecamere dell’emittente tv Rtl Info, dopo averlo già fatto al quotidiano La Meuse nei giorni precedenti: “Non potrò mai dimenticare quel che è accaduto”. Una ricostruzione che finora non è stata formalizzata in una denuncia, né in Italia né nel suo Paese di origine: gli investigatori della Squadra mobile hanno già attivato i tradizionali canali di comunicazione con i colleghi del Servizio internazionale per la cooperazione di polizia per rintracciare la ragazza e i suoi cinque amici (tutti identificati dai documenti che hanno presentato nella struttura ricettiva milanese per pernottare) e raccogliere la loro versione dei fatti.

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Per adesso, quella di Laura è stata resa nota dalla diretta interessata solo a mezzo stampa: “Dei ragazzi hanno iniziato a lanciare dei petardi come se volessero seminare il panico, spaventare la folla – ha detto la ventenne, descrivendo la scena in piazza Duomo subito dopo la mezzanotte –. Sembrava di essere in mezzo a un attentato, abbiamo cominciato ad avere paura. C’erano moltissimi immigrati, o comunque ragazzi di origine straniera che sventolavano bandiere della Palestina, del Pakistan, della Turchia, dell’Iraq, e pochissimi italiani. È in quegli istanti che un gruppo di uomini ha cominciato a molestarci”. E ancora: “Saranno stati almeno una cinquantina o forse anche di più, hanno cominciato a toccarci e palpeggiarci sopra i vestiti e anche sotto, com’è stato il mio caso, sul sedere. A una mia amica hanno messo le mani sul seno. I nostri amici hanno provato a difenderci, non è servito a nulla”.

Laura ha aggiunto di aver cercato di reagire, venendo sopraffatta dal branco di aggressori: “Abbiamo provato a dare degli schiaffi, dei calci, a urlare. Ci siamo sentite impotenti. A salvarmi, alla fine, è stato un signore italiano, la cui compagna era stata anch’essa aggredita”. Gli agenti che stanno tentando di far luce su quanto riferito dalla ventenne sperano di riuscire a contattare anche questa persona, che, stando alla sequenza narrata dalla giovane belga, sarebbe stata a sua volta direttamente coinvolta nella scena.

“Quel che mi è capitato mi segnerà per tutta la vita – ha spiegato ancora Laura –. Abbiamo avuto l’impressione che le autorità non fossero in grado di fare granché: quando siamo arrivati in piazza Duomo, c’erano già degli episodi di violenza, non c’era per nulla un clima di festa attorno. C’erano pochissimi turisti, ci siamo allora chiesti se fosse stata una buona idea quella di trascorrere la mezzanotte in Duomo”.

Come in interviste precedenti, Laura ha detto di aver parlato con le forze dell’ordine: se in precedenza aveva fatto riferimento a una “poliziotta” in lacrime che si sarebbe detta “impotente”, alla tv Rtl Info ha parlato di poliziotti che, alla sua intenzione di sporgere denuncia, avrebbero risposto “che purtroppo non sarebbe servito a nulla e ci hanno detto ciao”. Di questi colloqui non ci sono tracce, al momento. Così come del presunto assalto, che non è stato oggetto di segnalazione né di alcuna richiesta di aiuto in quelle ore da parte di Laura o degli altri cinque suoi amici. Che la sera del primo gennaio sono ripartiti per tornare a casa.