Milano, 4 marzo 2020 - Il virus arriva dalla Cina, provoca ricoveri e morti in grande quantità e paralizza Milano. Il coronavirus? Macché, cosa avete capito. Parliamo dell’influenza A2, ribattezzata anche “Hong Kong ’68’’ e la “Spaziale’’ in omaggio ai viaggi lunari. Correva il dicembre del 1969 e il capoluogo lombardo era in ginocchio a causa di un virus che si era sviluppato in Cina nel luglio del 1968 ed arrivato in Italia un anno e mezzo dopo.
La città italiana più influenzata? Milano, che poche ore dopo, il 12 dicembre, sarebbe stata colpita dalla tragedia della bomba in piazza Fontana. Sì, perché l’11 dicembre 1969 Il Giorno , nelle pagine della cronaca milanese, titolava: "Ogni giorno 8 mila a letto con l’influenza. E la situazione peggiora. Atm in crisi". E ancora: "Dei circa 18 mila dipendenti dell’amministrazione comunale, ne sono attualmente ammalati 1.100, pari al 6%". Numeri impressionanti. Scuole chiuse? Neanche per sogno. "Le scuole vengono tenute sotto controllo mediante frequenti visite degli ispettori sanitari". Il 12 dicembre, il giorno della strage alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, il nostro quotidiano descriveva una sorta di bollettino di guerra (influenzale): malati 1.004 tranvieri (e solo 21 vetture in strada nelle ore di punta), 40 vigili del fuoco su 540, 60 poliziotti su 3 mila. Assente dalla fabbrica della Innocenti il 25% degli operai. Non è finita. Il 21 dicembre il Giorno titola in prima: "La Spaziale ha colpito il Milan". Influenzati Gianni Rivera e Giovanni Lodetti, cioè mezzo centrocampo rossonero. E le foto all’interno mostravano letti anche nelle corsie degli ospedali milanesi.
Un filmato dell’Istituto Luce, presente su Youtube, forniva un quadro devastante: "Che cosa ci ha portato il Natale? Le solite cose: festoni colorati, pioggia e influenza. Una vera epidemia: 13 milioni di italiani a letto, un italiano su quattro. E 5 mila sono passati a miglior vita". Numeri da incubo, se paragonati con quelli da coronavirus. "Le strade, le fabbriche, gli uffici, i mercati si sono mezzi vuotati. A riempirsi sono stati gli ospedali. Quando Mao starnuta, dice un proverbio inglese coniato da poco, il mondo si ammala. L’epidemia nata ad Hong Kong ci ha messo 18 mesi ad arrivare in Italia, ma ci ha colti del tutto impreparati. L’influenza non è pericolosa? E chi lo dice?". Corsi e ricorsi storici. Con qualche differenza. Il vaccino per la “Spaziale’’ c’era, ma non era stato distribuito in Italia. Il vaccino anti-coronavirus, invece, ancora non c’è.