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Caso Visibilia, la ministra Daniela Santanchè rinviata a giudizio

A processo anche altri 16 imputati tra i quali il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero

La ministra del Turismo Daniela Santanchè

La ministra del Turismo Daniela Santanchè

Milano, 17 gennaio 2025 - La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, rinviata a giudizio per presunte irregolarità nei bilanci del gruppo Visibilia.

Il gup di Milano, Anna Magelli, ha infatti accolto la richiesta dei pm Luigi Luzi e Marina Gravina e disposto il rinvio a giudizio per la senatrice di FdI e per altri 16 imputati accusati di false comunicazioni sociali. Per tutti il processo prenderà il via il 20 marzo prossimo davanti al Tribunale di Milano. E intanto si scatenano le polemiche politiche.

Sedici a processo

A processo finiscono in tutto 16 persone - tra loro anche il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero, l'ex compagno della ministra Canio Giovanni Mazzaro che hanno avuto ruoli all'interno della spa - più una società, Visibilia srl in liquidazione. La giudice ha accettato il patteggiamento di Federico Celoria, ex consigliere di amministrazione, e delle altre due società indagate, Visibilia Editore ed Editrice, che avevano proposto una sanzione amministrativa.

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Il legale della ministra

“E' una decisione che ci aspettavamo ma che ci lascia l'amaro in bocca. Dimostreremo l’estraneità' dalle accuse in dibattimento". E' il primo commento dell'avvocato Niccolò' Pelanda, legale di Daniela Santanchè',dopo il rinvio a giudizio della ministra del Turismo.

Chi ha patteggiato?

Hanno invece patteggiato l'ex consigliere Federico Celoria a 2 anni, pena sospesa, con 5 mila euro di confisca e Visibilia Editore, Visibilia Editrice, rispettivamente a 63.300 euro di sanzione e 15 mila euro di confisca e 30 mila di sanzione e 10 mila di confisca. La giudice ha letto le motivazioni contestuali e se il patteggiamento non viene impugnato entro 15 giorni in Cassazione, diventa definitivo. In questo modo potrebbe essere depositato al dibattimento dalla Procura o dalle parti civili come prova che rafforzerebbe l'ipotesi accusatoria.

Visibilia Editore

Al centro del contendere c'è, per la procura, il presunto  “disegno criminoso" di chi rivestendo allora ruoli apicali avrebbe omesso "ogni attività di accertamento" sul bilancio della spa Visibilia Editore, quotata sul mercato gestito da Borsa Italiana, con il fine "di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto" e l'effetto finale di indurre in errore gli investitori e mettere a rischio la continuità della spa.

Le indagini

Le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, coordinate dalla procura di Milano e nate su input di alcuni soci di minoranza, tra cui il finanziere Giuseppe Zeno (parte civile insieme ad altri due piccoli azionisti), riguardano i bilanci tra il 2016 e il 2022 che, a dire dell'accusa, sarebbero stati “truccati”. Tra le contestazioni chiave c'è quella relativa all'iscrizione ''nell'attivo dello stato patrimoniale'' nei bilanci della spa Visibilia Editore, dal 2016 al 2020, dell'avviamento (il valore intrinseco della società, ndr) per cifre che vanno dagli oltre 3,8 milioni di euro a circa 3,2 milioni, senza procedere'' alla ''integrale svalutazione'' già nel dicembre 2016.

L’ex socio

"Non e' una vittoria, lo sara' solo quando riavremo i nostri soldi, circa 400mila euro". E' il  commento del socio di minoranza di Visibilia, Giuseppe Zeno, da cui e' partita l'indagine che ha portato a processo la ministra Daniela Santanche'.

Presunta truffa Inps

La decisione della giudice di Milano, che rischia di avere ripercussioni politiche, è solo la prima. Il prossimo 29 gennaio, la Cassazione dovrà decidere sulla competenza tra Milano o Roma sul caso in cui Santanchè con altri risponde di truffa aggravata ai danni dell'Inps per la vicenda che riguarda la cassa integrazione in Visibilia durante il periodo del Covid. In più, la senatrice di Fratelli d'Italia è anche indagata per bancarotta dopo il fallimento di Ki Group srl, società della galassia del bio-food un tempo guidata dalla senatrice. Liquidazione giudiziale che, a dicembre, ha riguardato anche Bioera, altra società del gruppo, e anche in questo caso ci sono profili di bancarotta al vaglio.